Dopo aver conquistato il suo 124esimo titolo italiano in carriera nei 100 stile libero nello stadio del nuoto di Roma, Federica Pellegrini nella giornata di ieri, 13 agosto, ha chiuso il torneo Settecolli, valido eccezionalmente come campionato italiano, battendo nei 200 stile libero la belga Valentine Dumont e aggiudicandosi il suo 125esimo titolo tricolore.
Una vittoria combattuta fino all’ultima bracciata, che ha visto la campionessa veneta, rimasta alle spalle della rivale nelle prime tre vasche, accelerare nel segmento conclusivo, riuscendo a conquistare il primo gradino del podio, seppur con un tempo più alto delle aspettative (‘1’57″80).
“Esco dall’acqua senza aver fatto un grandissimo tempo, ma io non mi sono mai inventata niente. Tutti i miei tempi più veloci li ho nuotati dopo essermi spaccata la schiena e anche adesso ho bisogno di lavorare. Due mesi di stop hanno inciso”, ha commentato ai microfoni della Rai Federica Pellegrini, uscendo dall’acqua.
“Questo è un punto di partenza e va bene così. Non ho nuotato benissimo, mi sento la bracciata un po’ vuota. Sapevo che Dumont avrebbe fatto una gara un po’ tirata anche perché non ha fatto lockdown, mi sono messa lì e ho aspettato. Non ho il mio cambio di ritmo, sono contenta per chi sta volando mentre io ho bisogno di lavorarci”, ha aggiunto la nuotatrice veneta, che ora si concederà due settimane di vacanza per poi riprendere gli allenamenti.
“Sono soddisfatta dei 50 e un po’ meno di 100-200. 29.4 di chiusura comunque mi piace”, ha precisato, commentando i risultati conquistati alla 57esima edizione del Settecolli di Roma. Riflettendo sui mesi appena trascorsi e sui suoi piani per il futuro ha poi aggiunto: “Per una over 30 aver fatto riposare il fisico un anno va bene, anche se fosse stato per me avrei preferito fare le Olimpiadi quest’estate, adesso sarei stata già in vacanza, anzi in pensione. È logico che un anno sposta tutto, ma io non mi sono mai preoccupata delle altre, anche se a Tokyo il prossimo anno molte miglioreranno e altre ne usciranno: penso a Titmus, Ledecky, Haughey. Credo che i 200 saranno una delle gare più difficili del calendario alle Olimpiadi, questo è sicuro”.
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