Maurizio Damilano, auguri alla medaglia d’oro di Mosca

Quarant’anni fa entrò di diritto nella storia, quando all’età di 23 anni centrò il successo più bello ed entusiasmante che uno sportivo possa desiderare: salire sul gradino più alto del podio sotto il fuoco di Olimpia. Erano i Giochi Olimpici di Mosca del 1980 e Maurizio Damilano conquistava la medaglia d’oro nella 20 chilometri di marcia dentro lo Stadio Olimpiski.

Damilano si trovò la strada sgombra dopo la squalifica nel finale del messicano Daniel Bautista, favorito della vigilia, e del sovietico Anatoliy Solomin, mentre il gemello Giorgio arrivò undicesimo. Un anno prima, nella Coppa del Mondo di atletica leggera a Lugano, a essere squalificato fu proprio lui mentre in era in testa.

Gli altri trionfi di Maurizio Damilano

Quello di Mosca non si rivelò un caso isolato, perché negli anni Maurizio Damilano, originario della provincia di Cuneo, ha sempre dimostrato di essere un tenace, imprendibile, caparbio marciatore con un fisico possente. Vinse infatti anche due volte i Mondiali sempre nella 20 km: prima a Roma nel 1987, poi a Tokyo nel 1991. Damilano aveva iniziato con la Iveco Torino per poi passare alla società Sisport Fiat Torino, quindi nella squadra dell’Esercito. Ha vestito l’azzurro della squadra nazionale di Atletica Leggera per ben 17 stagioni, dal 1975 al 1992, con 60 convocazioni, in mezzo alle quali ha vinto anche un oro e un argento alle Universiadi, continuando il percorso di studi accademico e cogliendo 3 ori ai Giochi del Mediterraneo, altra rassegna di portata internazionale. Quindi un argento nei Campionati Europei, all’aperto, e un primo e un secondo posto in quelli indoor, al coperto. Ai Giochi Olimpici ottiene anche due medaglie di bronzo: a Los Angeles 1984 e Seul 1988.

Damilano ha gareggiato anche nella 10 e nella 50 chilometri, anche sei migliori allori sono stati costruiti sulla media distanza dei 20 e ancora adesso detiene ancora il record dei 30 km su pista ottenuto a Cuneo nel 1992 (2h 01’ 44’’1) al termine di una grandissima carriera sportiva. Oggi compie 63 anni e, nel quarantesimo anniversario di Mosca 1980, quell’impresa rimane a maggior ragione indelebile.

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