Ogni anno la cerimonia di premiazione degli Oscar trova il modo di far parlare di sé. La 94esima edizione sarà ricordata come quella dello schiaffo di Will Smith – premiato con la statuetta come miglior attore protagonista – al presentatore Chris Rock dopo una battuta infelice sull’acconciatura della moglie, Jada Pinkett Smith, affetta da alopecia.
Al netto dei dubbi sulla finzione o meno dell’alterco Smith-Rock, l’edizione 2022 degli Academy Award ha poi fatto discutere per la pressoché totale assenza di riferimenti alla situazione geopolitica attuale. In particolar modo alla guerra in Ucraina, dopo che in un primo momento si era ipotizzata la proiezione di un video del presidente Volodymyr Zelensky. Nulla di tutto ciò è accaduto e a rubare la scena ci ha pensato l’ex “principe di Bel-Air”, che ha schiaffeggiato Chris Rock in diretta televisiva mondiale. Ma quello di quest’anno non è di certo l’unico momento imbarazzante (e inatteso) che ha segnato la storia della notte degli Oscar. Vediamo i precedenti.
Nelle precedenti 93 edizioni degli Academy Award non sono infatti mancati imprevisti ed eventi inattesi capaci di suscitare sia l’ilarità sia lo stupore del pubblico in sala e da casa. A volte è tutta una questione di emozione. Come nel caso di Jennifer Lawrence, che nel 2013 è scivolata sui gradini nel tentativo di salire sul palco per ritirare il premio come miglior attrice protagonista.
A risollevare il morale dell’attrice ci ha però pensato il tre volte premio Oscar Jack Nicholson che sul red carpet dopo la cerimonia l’ha inaspettatamente omaggiata con un saluto. Un gesto apprezzatissimo dalla Lawrence, visibilmente emozionata nell’avere di fronte a sé una stella del firmamento del cinema mondiale.
Ma l’edizione che più di tutte è ricordata per i colpi di scena è sicuramente l’89esima, quella del 2017. Prima per la gaffe della sezione ‘In Memoriam’ dedicata alle celebrità scomparse durante l’anno. E nella quale figurava anche Jan Chapman. Peccato che la produttrice australiana sia tuttora viva e vegeta e che, quell’anno, fosse morta la sua storica collaboratrice Janet Patterson.
Ancora più grande lo stupore nel momento clou della cerimonia: la consegna del premio Oscar per il miglior film. Il mondo intero è infatti rimasto a bocca aperta quando Faye Dunaway e Warren Beatty, gli storici interpreti di ‘Bonnie & Clyde’, hanno annunciato per sbaglio – complice uno scambio di buste – ‘La La Land’ come pellicola vincitrice anziché ‘Moonlight’.
Un errore che riporta alla memoria un precedente del 1934, quando il presentatore Will Roger ha chiamato sul palco per ritirare il premio come miglior regista Frank Capra. Solo che quel “Vieni a prendere il premio, Frank!” non era rivolto a Capra, bensì all’omonimo Frank Lloyd.
Esattamente quarant’anni dopo, nel 1974, a stupire tutti è invece un’imprevista presenza sul palco della cerimonia. Mentre David Niven sta per annunciare l’arrivo di Elizabeth Taylor, alle sue spalle compare infatti un uomo completamente nudo. E l’imbarazzo iniziale lascia presto spazio all’ilarità generale. Chissà se fosse a conoscenza di questo episodio anche Neil Patrick Harris, che nel 2015 si è presentato sul palco in mutande per omaggiare il film ‘Birdman’.
Niente omaggi, invece, per Marlon Brando, premio Oscar come miglior attore nel 1973 per la sua interpretazione di Don Vito Corleone ne ‘Il Padrino’. Al momento della consegna della statuetta, infatti, sul palco al suo posto si presenta l’attrice Sacheen Littlefeather, al secolo Marie Louise Cruz, attivista per i diritti civili dei nativi americani. Un gesto inatteso, che ha spinto Roger Moore e Liv Ullman a “sgattaiolare” nel dietro le quinte con ancora la statuetta in mano. Proprio la Ullman quest’anno è stata premiata con un riconoscimento alla carriera. Chissà se sulla decisione ha inciso anche quel momento ormai storico.
Reazione, quella di Marlon Brando, decisamente diversa da quella di Roberto Benigni, pluripremiato con ‘La vita è bella’ nel 1999. A chiamarlo sul palco per ritirare il premio come miglior attore è Sophia Loren che, letto il nome del vincitore, si lascia andare nell’iconico urlo “Roberto, Roberto!”. E Benigni risponde con un gesto altrettanto iconico: una “passeggiata” sulle poltroncine della platea. Immagini che hanno fatto la storia.
Ci sono infine vuoti di memoria che hanno segnato la notte più scintillante dell’anno. Ad esempio nel 1985, quando Laurence Olivier si è dimenticato i nomi delle pellicole candidate al premio di miglior film. Tanto che, saltando di netto l’attimo di suspense che si vive normalmente prima della proclamazione, ha deciso di tagliare corto, annunciando direttamente il vincitore: ‘Amadeus’.
Problemi di memoria che hanno colpito anche John Travolta. Agli Oscar del 2014, l’attore ha infatti storpiato completamente il nome della cantante della colonna sonora del film d’animazione vincitore, ‘Frozen’. E così Idina Menzel è diventato inaspettatamente Adele Dazeem. Un anno più tardi è arrivata anche la “vendetta” di Idina Menzel, che nei panni di annunciatrice ha chiamato l’entrata in scena di John Travolta con il nome Glom Gazingo.
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