Vannacci ha risposto alle polemiche: “La politica con lo spettacolo non c’entra, quando si cerca di sdoganare tematiche politiche durante uno spettacolo non è il caso“
La partecipazione dell’eurodeputato leghista Roberto Vannacci al Festival di Sanremo ha sollevato un acceso dibattito politico e mediatico. Invitato dall’associazione culturale “Sanremo Incontra”, Vannacci ha assistito alla terza serata della kermesse musicale, scatenando reazioni contrastanti, soprattutto da parte della sinistra. La Rai, dal canto suo, ha preso le distanze dall’evento, ribadendo di non aver avuto alcun ruolo nell’invito dell’ex generale.
La presenza di Vannacci e la posizione della Rai
Sin dai primi annunci della sua presenza a Sanremo, Vannacci è stato al centro delle polemiche. Il direttore del prime time Rai, Marcello Ciannamea, ha precisato in conferenza stampa: “Il generale Vannacci all’Ariston? Non è un biglietto omaggio, non lo abbiamo invitato noi”. La stessa posizione è stata ribadita successivamente: “La regia non ha indicazioni di inquadrare questo o quello. Vale la stessa regola per Roberto Vannacci, di cui la Rai non sa assolutamente nulla riguardo al suo accesso in sala“.

Vannacci ha risposto alle critiche affermando: “Io a Sanremo? È la prima volta che partecipo, per me è una cosa nuova. Di solito non lo seguo nemmeno in tv ma stavolta sono stato invitato da Sanremo Incontra, un’associazione culturale, grazie alla quale la mattina del 14 febbraio presenterò i miei libri al Casinò e la sera del 13 sarò tra il pubblico dell’Ariston“.
L’eurodeputato ha poi ironizzato sul suo look per l’occasione: “Pensavo con un accappatoio che piace molto, ma chissà… Di certo non avrò brillantini né piume di struzzo, il mio sarà un abbigliamento sobrio. Non voglio fare esibizionismo, né spettacolo, andrò solo a godermi la manifestazione“.
Le critiche della sinistra e la risposta di Vannacci
Il Partito Democratico ha duramente criticato la sua presenza, parlando di “operazione studiata per sfruttare la risonanza mediatica della kermesse e amplificare un messaggio divisivo e reazionario“. A queste accuse, Vannacci ha replicato: “Se si imbarazzano è un problema loro, certe reazioni mi sono sembrate paradossali. Mi ha fatto strano, anche perché io a Sanremo assisterò come un qualsiasi privato cittadino: forse questa platea deve essere riservata a un solo certo tipo di pubblico?“.
Non è mancato un riferimento alle dichiarazioni di Carlo Conti e Gerry Scotti sull’antifascismo del cast del Festival: “Dovrò dichiararmi antifascista, per godermi la serata?“. Ha poi aggiunto: “Le prime puntate? Non le ho viste, leggevo di Trump e Putin, cose più coerenti con il mio lavoro attuale“.
Le dichiarazioni post serata
Dopo la terza serata del Festival, Vannacci ha commentato: “Una bellissima serata, difficile dire chi mi è piaciuto di più, poi per me è una prima. Non lo seguo quasi mai, quelli passati non li ho seguiti, quello di stasera è stato un bellissimo spettacolo. Mi ha invitato ‘Sanremo Incontra’, su questo non c’era nulla da chiarire“.
Il generale ha inoltre ribadito la sua posizione sul rapporto tra spettacolo e politica: “La politica con lo spettacolo non c’entra, quando si cerca di sdoganare tematiche politiche durante uno spettacolo non è il caso. Se un monologo è di poesia va bene, se ha uno sfondo politico, o sociale, o scottante in uno spettacolo di varietà si potrebbe evitare“.
Ma la dichiarazione che ha fatto più discutere è arrivata da sua moglie, Camelia Mihailescu, che ha affermato: “Da apprezzare che questa volta non abbiamo visto uomini con la gonna“. Un commento che Vannacci ha condiviso, precisando: “Anche io lo apprezzo, ma solo per una questione di tradizione e cultura, perché un uomo con la gonna in Scozia ci sta benissimo, a Sanremo no“.