Di Black Widow, ossia la Vedova Nera della Marvel, notoriamente non ci si può troppo fidare. Assassina e spia sovietica al soldo del KGB, il fascino del suo personaggio sta proprio nella sua propensione al tradimento (nota la sua defezione verso l’URSS e a vantaggio degli Stati Uniti) e il suo amore per la tortura, psicologica e non. Ciò che però probabilmente la Disney non si aspettava era di ricevere un colpo basso dall’attrice che ormai da oltre un decennio la interpreta. Ossia Scarlett Johansson.
L’attrice due volte candidata al Premio Oscar ha infatti deciso di citare in giudizio proprio la Disney e proprio a causa del film ‘Black Widow’. Distribuito nelle sale cinematografiche a partire dal 7 luglio 2021, la casa di distribuzione cinematografica ha deciso di renderlo disponibile anche via streaming. E questo, secondo Scarlett Johansson, rappresenta una violazione contrattuale.
I suoi accordi con la Marvel Entertainment, infatti, avrebbero garantito l’uscita in esclusiva al cinema. E la furia di Scarlett Johansson è dovuta anche al fatto che il suo compenso era basato in larga parte proprio sulla performance del film al botteghino. Ma la distribuzione anche sulla piattaforma Disney+, inevitabilmente, rende la corsa alle sale meno forsennata di quanto sarebbe stata operando altre scelte commerciali.
Il fatto che ‘Black Widow’ sia disponibile contemporaneamente al cinema e in streaming potrebbe quindi generare alle casse dell’attrice una perdita pari a milioni di dollari di mancato risarcimento. Si tratta di bonus legati a risultati al botteghino non più garantiti a causa della doppia distribuzione. Soldi che Scarlett Johansson ora intende recuperare in tribunale direttamente dalla Disney.
I suoi legali sostengono che l’accordo con l’attrice sia stato violato senza giustificazioni, impedendo a Scarlett Johansson di trarre beneficio dal contratto che aveva regolarmente stipulato. Una causa certamente delicata, che potrebbe anche costituire un importante precedente nel mondo del cinema e dello spettacolo in generale. Con la Disney che, suo malgrado, potrebbe fare scuola in tal senso. Pagando un costo salatissimo a causa di una scelta prettamente commerciale.
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