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SPETTACOLO

Sanremo 2023, i momenti più memorabili della prima serata

L’edizione 2023 del Festival di Sanremo si è aperta con una prima serata inaspettatamente ricca di momenti memorabili, alcuni dei quali promettono di far discutere a lungo. A far divertire, emozionare e indignare il pubblico ci hanno pensato soprattutto gli ospiti e i conduttori, che hanno messo un pochino in ombra gli artisti in gara, anche perché alcuni di loro si sono esibiti tardi, quando parte degli spettatori era già a letto da un pezzo. Ecco una rapida carrellata di scene che potrebbero entrare nella storia di Sanremo.

Il monologo di Roberto Benigni e la commozione di Sergio Mattarella

Quest’anno Sanremo è iniziato con un minuto di silenzio per le vittime del terremoto in Turchia e Siria, seguito dall’arrivo all’Ariston di Sergio Mattarella, che è entrato nella storia come primo Presidente della Repubblica a prendere parte al Festival. Una partecipazione giustificata dai festeggiamenti per i 75 anni della Costituzione, come enfatizzato dall’inno nazionale intonato da Gianni Morandi e dal successivo monologo di Roberto Benigni, incentrato proprio sulla legge fondamentale dello stato italiano. Il comico ha omaggiato i padri costituenti, tra i quali c’era anche Bernardo Mattarella. Sentendo nominare il padre, il Presidente si è visibilmente commosso.

Foto | Rai 1

Gli abiti di Chiara Ferragni

In quanto influencer e imprenditrice digitale, Chiara Ferragni sa molto bene come comunicare un messaggio e far parlare di sé. L’ha dimostrato anche durante la sua esperienza a Sanremo, non solo tramite una “lettera” indirizzata alla bambina che era in passato, ma anche attraverso gli abiti che ha indossato. Il primo, realizzato in collaborazione con Dior, si distingue per le parole “Pensati libera” che, come ha spiegato la stessa Ferragni su Instagram, rappresentano un invito alle donne “a sentirsi libere di uscire dal ruolo che è stato loro imposto dalla società”.

Foto | Rai 1

Il secondo abito è stato senz’altro quello che più ha colto di sorpresa il pubblico in sala e a casa, perché per un attimo è sembrato a tutti parecchio trasparente. In realtà non è stata altro che una “illusione ottica”: il vestito è stato pensato per simulare il corpo nudo della Ferragni e “riportare l’attenzione sui diritti delle donne, del loro corpo e su come il disporre del corpo femminile delle stesse sia, purtroppo, ancora considerato discusso e discutibile”.

Anche con il terzo abito la co-conduttrice ha voluto far riflettere. Sull’vestito bianco sono state ricamate delle parole nere, uscite dritte dal repertorio degli hater della nota influencer. Infine, con il quarto abito, caratterizzato da un’ampia gonna di tulle che prende ispirazione dall’opera di Jana Sterbak e ricorda una gabbia, Ferragni ha scelto di portare sul palco una denuncia agli stereotipi di genere nei quali le donne spesso si sentono intrappolate.

Le “canzoni brutte” di Gianni Morandi

Durante la serata, anche Gianni Morandi ha avuto modo di esibirsi. Il co-conduttore ha scelto di concentrarsi su quelle che ritiene le canzoni peggiori prodotte nel corso della sua lunga carriera, tra cui “Bella Belinda” e “La befana trullallà”. Nel corso del simpatico siparietto, Amadeus ha cercato a più riprese di convincere il cantante dalla bontà dei brani proposti.

Foto | Rai 1

Piero Pelù torna a scippare le borsette

Nel 2020, Piero Pelù ha partecipato al Festival come concorrente, portando sul palco la canzone “Gigante”. Anche se il brano non è riuscito a regalargli la vittoria, gli ha comunque conferito una grande notorietà, soprattutto grazie al momento in cui l’artista ha “rubato” una borsetta a una spettatrice, che è subito entrato di diritto nella storia dei meme italiani. Tre anni dopo, Pelù è tornato a esibirsi a Sanremo, anche se non come concorrente e non sul palco principale, e ne ha approfittato per riproporre sia “Gigante” sia il momento dello scippo. Inutile dire che Twitter è esploso.

Foto | Rai Radio 2

Il tributo alla carriera dei Pooh e a Stefano D’Orazio

Una parentesi lunga e importante della prima serata di Sanremo 2023 è stata senz’altro quella dedicata ai Pooh. Il gruppo ha proposto alcuni dei suoi brani più iconici, da “Amici per sempre” a “Uomini soli”, ripercorrendo una carriera lunga ormai più di 50 anni (soprattutto se si considerano le esibizioni successive allo scioglimento ufficiale della band, risalente al 2016) e dando i giusti tributi a Riccardo Fogli, che ha raggiunto i membri originali per suonare con loro “Piccola Katy”, e a Stefano D’Orazio, scomparso nel 2020.

Photo by Stefano.1991 licensed under CC BY-SA 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/)

La rabbia di Blanco (e del pubblico)

Anche se l’edizione 2023 di Sanremo è appena iniziata, ci ha già regalato quello che potremmo chiamare il suo “momento Bugo”, ossia una scena talmente controversa da fare il giro e diventare divertente. Durante un’esibizione di Blanco, artista non in gara, ci sono stati alcuni problemi tecnici che hanno impedito al 19enne di cantare come avrebbe voluto. In preda alla rabbia (e forse anche un po’ all’Euforia) il cantante ha distrutto la composizione floreale presente sul palco, inimicandosi all’istante il pubblico in sala.

Quando la musica si è spenta, i fischi assordanti e gli insulti sono diventati udibili da chiunque e Amadeus è dovuto uscire sul palco per tentare di placare gli animi. Blanco ha spiegato al conduttore che non riusciva a sentire la propria voce nella cuffia che indossava e di aver deciso di “spaccare tutto” per divertirsi. Un gesto che si potrebbe quasi definire “punk”, lontano quindi dalla sensibilità dello spettatore medio che sedie nella platea dell’Ariston. Su Internet la situazione è diversa: qualcuno che condanna l’irruenza di Blanco non manca neppure sulla rete, ma la maggior parte degli utenti è troppo impegnata a ridere e a preparare dei meme per dare alcun peso a quanto avvenuto.

Alessandro Bolzani

Cresciuto a pane e libri, nutro da sempre una profonda passione per la scrittura e il mondo dei media. Dal 2018 sono redattore (o copywriter, come dicono quelli bravi) per alcuni grandi editori italiani occupandomi principalmente di salute e benessere, scienze e tecnologia. Nel 2019 ho debuttato come autore con il romanzo urban fantasy "I guardiani dei parchi", edito da Genesis Publishing.

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