Rocco Siffredi ha il Coronavirus: contagiata tutta la famiglia

La lista di personaggi famosi che hanno contratto il Coronavirus si allunga. A quelli emersi nei giorni scorsi (Gerry Scotti, Lillo di Lillo & Greg, Nina Zilli e Mara Maionchi, giusto per citarne alcuni, ora si aggiunge quello di Rocco Siffredi. L’indiscrezione è stata lanciata da Dagospia, la testata online fondata da Roberto D’Agostino, da tempo in prima linea sulle vicende che coinvolgono i Vip dello spettacolo e non solo. Oltre al pornoattore, sarebbe stata contagiata anche la sua famiglia, oltre alla sua domestica in servizio presso la sua abitazione di Budapest.

Il Coronavirus colpisce la famiglia di Rocco Siffredi

Rocco Siffredi e la sua famiglia sarebbero risultati positivi al Coronavirus. La conferma da parte del diretto interessato non c’è ancora, ma Dagospia sarebbe pressoché certa della notizia. A casa dell’attore porno sarebbe stato rilevato un vero e proprio focolaio. Oltre a lui, infatti, sarebbero stati contagiati anche la moglie, i due figli, la domestica e l’autista.

Al momento l’uomo si trova a Budapest, dove vive solitamente con la famiglia. La scorsa settimana era però a Roma per seguire in prima persona le riprese della sua serie autobiografica. Solo nella giornata di ieri, l’artista è stato premiato in occasione della terza edizione del festival cinematografico dell’industria dell’intrattenimento per adulti di Berlino Xbiz Europa Awards 2020.  Due i riconoscimenti di cui è stato insignito, Movie of the Year e Best sex scene. Entrambi sono arrivati per la sua ultima pellicola a luci rosse, “My Name is Zaawaadi”. A differenza di quanto accade solitamente per l’evento, questa volta l’evento si è svolto in forma virtuale per rispettare le norme di prevenzione introdotte per il Coronavirus.

La presa di posizione di Siffredi contro il Covid

In primavera Siffredi era stato uno dei primi a esprimersi in maniera chiara sulla necessità di prestare attenzione alle norme di sicurezza indispensabili per ridurre i contagi da Coronavirus. L’artista aveva quindi sottolineato la necessità che l’industria del porno si fermasse, ben consapevole di come i “contatti ravvicinati” potessero essere pericolosi.

Ho utilizzato una chiave ironica perché sdrammatizzare è importante ma bisogna allo stesso tempo far capire che non si tratta di un gioco – erano state le sue parole –. È assurdo che non abbia ancora avuto uno stop. Da circa due mesi, cioè da quando è iniziata questa emergenza, io non giro più. Ma l’industria del porno non ha fatto lo stesso, stranamente. Non si è fermata l’Europa in generale, non si sono fermate Budapest, Praga, Parigi. Tutti gli attori continuano a girare”.

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