Non è mai casuale quando i registi più importanti decidono di puntare su un attore, che non può che essere orgoglioso di questa possibilità. È il caso du Renato Carpentieri, che ha lavorato al cinema con nomi del calibro dei fratelli Taviani, Marco Amelio, Daniele Luchetti, Gabriele Salvatores e Nanni Moretti. L’artista campano è attualmente al cinema con “È stata la mano di Dio“, il film dedicato a Diego Armando Maradona, diretto da Paolo Sorrentino.
Nella sua ultima pellicola lui veste i panni di zio Alfredo, lo zio del “Pibe de Oro“: “Zio Alfredo si perde nel suo sentirsi estraneo – ha detto in un’intervista a ‘Repubblica’ -. La malinconia a volte produce il suo contrario, ovvero l’esaltazione, l’improvviso prorompere di un’emozione, comunque il forte desiderio di un qualcosa che rompa l’immobilità. Con Maradona visto e vissuto cose grandiose e ce ne siamo appropriati. Le abbiamo credute nostre, anche se non sono nostre. Sono sue, ma fatte per noi, questo ci ha esaltati. E ha esaltato zio Alfredo”.
Renato Carpentieri: età e carriera
Renato Carpentieri è nato a Savignano Irpino (Napoli) il 2 aprile 1943 e ha avuto da sempre una grande passione per la recitazione. La sua formazione si è svolta nel capoluogo campano, per poi avere la possibilità di recitare in diversi film di successo. Basti fare l’esempio di titoli quali “Il ladro di bambini” (1992), “Puero Escondido” (1993″, Caro Diario” (1993), “La stoffa dei sogni” (2016), “La tenerezza” (2017), “Una storia seza nome” (2018) e “Hammamet” (20020).
Con una carriera come la sua non sono mancati i riconoscimenti. Nel 1993 l’attore ha conquistato il Nastro d’Argento come Miglior Attore non Protagonista per “Puerto Escondido”, oltre al Premio Olmo 2010 e il Premio Flaiano 2017 alla carriera.
La sua vita privata
L’attore è da sempre molto riservato sulla sua vita privata, di cui non ama parlare in pubblico. Non si conoscono quindi informazioni sulla sua famiglia.