Paolo Bonolis è uno dei conduttori più amati della nostra Tv, apprezzato dal pubblico non solo per il suo sarcasmo, che utilizza spesso per prendere di mira i concorrenti che partecipano alle sue trasmissioni, ma anche per la cultura, che gli permette di affrontare senza banalità anche temi importanti. Non a caso, il presentatore viene spesso invitato anche per parlare di attualità, come accaduto recentemente quando è stato ospite di “Seconda linea”, il nuovo format di approfondimento giornalistico in onda su Rai 2 con cadenza settimanale. Oggi, invece, era era in studio da Serena Bortone, alla guida da questa stagione di “Oggi è un altro giorno”, dove è stato protagonista di un gesto naturale, ma che lo ha portato anche ad essere ammonito dalla collega.
“L’incidente” in diretta con Serena Bortone
Il conduttore, al suo arrivo in studio, è stato anche protagonista di un gesto naturale, ma che sta facendo discutere. Bonolis ha infatti stretto la mano, in segno di saluto, alla Bortone, cosa che sarebbe però raccomandabile non fare a causa delle norme di prevenzione per limitare i contagi da Coronavirus.
La giornalista lo ha redarguito, ma ha provato comunque a sdrammatizzare: “Ovviamente non mi toccherò il naso e la bocca dopo averti stretto la mano”. A quel punto il conduttore di “Avanti un altro” ha chiuso il discorso con una battuta: “Zitta, zitta. Certo, seguiamo tante regole”. Sui social, però, come è facile immaginare, tanto è bastato per scatenare polemiche.
Paolo Bonolis e il rapporto con il successo
Ormai da anni Paolo Bonolis è una colonna del palinsesto televisivo, dove è stato protagonista di trasmissioni di successo sia sulle reti Mediaset, dove lavora ora, sia sulla Rai. Qualcuno ha giudicato alcuni dei format condotti, “Ciao Darwin” e “Avanti un altro” ai limiti del trash, anche se adatti per chi è in cerca di leggerezza quando si mette davanti al piccolo schermo. Su questo lui ha però le idee chiare: “Non mi dispiace, capisco i limiti del critico: si pongono delle etichette e si fa prima a giudicare le cose, è tutto molto sbrigativo. Anche il pensiero non deve soffermarsi troppo per capire. Alcuni prodotti che ho fatto non sono trash, ma racconti divertiti sulla surrealtà che viviamo quotidianamente e sono privi di ipocrisia. Si vive spesso una tv che sa essere ipocrita, quando c’è qualcosa di non ipocrita viene guardato con sospetto. Ciao Darwin non è un prodotto trash, ma racconta il trash, quello che viviamo tutti quanti noi facendo finta che sia una realtà comprensibile”.
Qualcuno definisce il suo modo di fare cinico, ma questo è un atteggiamento solo di facciata. “Il cinismo è una cosa strana. Io sono un cinico buono. Il cinismo cattivo è quello che ti porta verso l’indifferenza, quello buono ti porta versa la leggerezza” – ha detto . Nella realtà, infatti, l’artista romano è non solo un marito e un papà amorevole, ma è anche da poco diventato nonno grazie alla sua Martina, la figlia che vive a New York.
In questi anni l’attenzione mediatica nei suoi confronti non è mai mancata, così come le critiche. A uno come lui il carattere non manca e riesce ad affrontare il tutto in modo distaccato: “La vanagloria mi disturba abbastanza– ha detto -. Non è un commento per nascondermi, ma viviamo un po’ tutti da esaltati e pensiamo sempre di essere padroni di chissà quali super poteri. In realtà siamo ciò che siamo e la bellezza è proprio questa”.
Le dolci parole per la piccola Silvia
Bonolis non è uno che ama stare con le mani in mano e ha da poco pubblicato un libro, “Perché parlavo da solo”. Questa è stata l”occasione per raccontarsi a trecentosessanta gradi e permettere al pubblico di scoprire alcuni suoi lati poco conosciuti.
Nel testo il conduttore parla anche dell’affetto che lo lega ai suoi figli, ma con un’attenzione particolare per Silvia, nata con una malattia congenita al cuore. “Le voglio bene come a tutti gli altri figli. Silvia è una bimba bellissima, sempre molto sorridente, molto solare. Lei ha partecipato alle Special Olympics vincendo anche l’argento nel lancio della palla e l’oro nei 10 metri piani assistiti – ha raccontato alla Bortone -. Non ho avuto paura di trascurare gli altri figli per Silvia. Lei ha delle attenzioni particolari per le sue necessità, ma gli altri hanno altre attenzioni particolari per altre necessità“.