Quest’anno fare delle previsioni è ancora più difficile del solito, soprattutto per la categoria miglior film per la quale ci sono dieci pellicole in lizza
L’assegnazione degli Oscar è un evento che suscita sempre grande attesa e curiosità, coinvolgendo sia i cinefili che il grande pubblico. Quest’anno, con la 97esima cerimonia di premiazione, il toto Oscar si presenta particolarmente complicato. La categoria del miglior film, in particolare, si distingue per la sua vastità: ben dieci titoli sono in lizza, un record che porta a una durata complessiva di oltre ventiquattro ore di visione. In questo contesto, il nuovo sistema di voto introdotto per questa edizione aggiunge ulteriore incertezza sulle possibili vincitrici.
Tra i titoli più discussi, spicca Anora, il film di Sean Baker, già vincitore della Palma d’oro. Questo lungometraggio affronta la storia di una stripper newyorkese travolta dall’amore in un contesto di faida mafiosa russa. Ha già ottenuto riconoscimenti significativi, compresi i Critics’ Choice Awards e i premi della Producers Guild of America (PGA) e Directors Guild of America (DGA). La straordinaria performance di Baker potrebbe portarlo a una serata memorabile: se dovesse vincere in tutte e quattro le categorie in cui è nominato – miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura e miglior montaggio – diventerebbe il primo regista dalla storica vittoria di Walt Disney nel 1954 a ottenere quattro Oscar in una notte.
Tuttavia, la concorrenza è agguerrita. The Brutalist di Brady Corbet e Conclave di Edward Berger, entrambi film di grande spessore, sono considerati seri contendenti. In particolare, Conclave ha trionfato ai BAFTA, un segnale che non può essere ignorato, dimostrando che potrebbe seguire le orme di successi passati come Argo, Coda e Green Book, tutti vincitori inaspettati. L’Academy ha dimostrato di apprezzare i film che emergono dal sottobosco, quindi non sorprenderebbe vedere Conclave raccogliere consensi tra i suoi membri.
Un altro film che ha generato discussioni è Emilia Pérez di Jacques Audiard. Nonostante sia entrato in corsa con ben tredici candidature, il film è stato messo in difficoltà da una serie di controversie legate alla protagonista, Karla Sofía Gascón, che ha fatto parlare di sé per alcune dichiarazioni infelici sui social media. Questo scandalo ha danneggiato le prospettive del film, che, nonostante le sue potenzialità, sembra destinato a rimanere fuori dalla competizione per i premi più prestigiosi. Tuttavia, l’unica che sembra avere buone possibilità di vittoria è Zoe Saldaña, che potrebbe aggiudicarsi il premio come miglior attrice non protagonista, dopo aver già trionfato ai Golden Globes, BAFTA, Critics’ Choice Awards e SAG Awards.
Per quanto riguarda la canzone originale, El Mal sembra destinata a portare a casa il premio, consolidando ulteriormente la posizione di Saldaña nel panorama di quest’anno. Un altro favorito per il premio di miglior attore non protagonista è Kieran Culkin, per la sua performance in A Real Pain. La sua interpretazione ha conquistato il pubblico e la critica, e molti credono che la sua vittoria sia ormai certa.
La categoria per il miglior attore è più incerta. Adrien Brody, vent’anni dopo il suo trionfo con Il Pianista, sembrava destinato a ripetere il successo con la sua interpretazione di László Tóth, un architetto ebreo sopravvissuto ai campi di concentramento. Tuttavia, la recente vittoria di Timothée Chalamet ai SAG Awards per A Complete Unknown ha sollevato interrogativi sulla sua posizione. Infatti, l’Academy ha storicamente mostrato una certa riluttanza a premiare attori così giovani: solo un attore sotto i trenta anni ha vinto il premio come miglior attore, ed è proprio Brody, che all’epoca aveva 29 anni.
Nel settore femminile, Demi Moore è considerata la favorita per il suo ruolo in The Substance, un body horror diretto da Coralie Fargeat. La Moore, con il suo carisma e la sua presenza scenica, ha conquistato il cuore del pubblico e ha saputo emozionare con discorsi appassionati durante il suo tour di premiazione. Le sue principali rivali sono Mikey Madison, protagonista di Anora, e Fernanda Torres, che ha brillato in Io Sono Ancora Qui di Walter Salles.
Due figure di spicco, indipendentemente dall’esito della cerimonia, sono già etichettate come vincitrici. Gints Zilbalodis, regista lettone del film d’animazione Flow, è in lizza nella categoria dei film internazionali. Anche se il suo lavoro non dovesse prevalere contro titoli come Inside Out 2, il suo viaggio e il riconoscimento ricevuto sono già un traguardo notevole. Dall’altra parte, Isabella Rossellini, candidata come miglior attrice non protagonista per Conclave, rappresenta un legame prezioso con il passato, essendo la figlia della leggendaria Ingrid Bergman, vincitrice di sette Oscar.
La cerimonia degli Oscar promette di essere un evento emozionante, ricco di sorprese e colpi di scena. Il mondo del cinema attende con ansia di scoprire quali opere e artisti saranno celebrati sul palco del Dolby Theatre. In Italia sarà possibile seguire sia il red carpet (dalle 23:30) sia la cerimonia vera e propria (dall’una in poi) nella notte tra domenica 2 marzo e lunedì 3 marzo su Rai 1 e in streaming su Raiplay.
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