Non sarebbe la prima volta in cui il vincitore di Sanremo rinuncia all’opportunità di partecipare all’Eurovision Song Contest 2025
Il mondo della musica italiana si prepara a vivere un momento cruciale con l’imminente Eurovision Song Contest 2025, in programma dal 13 al 17 maggio presso il St. Jakobshalle di Basilea, in Svizzera. Tutti gli occhi sono puntati su Olly, il recente vincitore del Festival di Sanremo, che potrebbe decidere di non partecipare alla kermesse europea. In caso di rinuncia, il secondo classificato, Lucio Corsi, con il brano “Volevo essere un duro”, potrebbe prendere il suo posto. Questo scenario riporta alla mente quanto accaduto nel 2016, quando gli Stadio, dopo aver vinto con “Un giorno mi dirai”, scelsero di non partecipare all’Eurovision, lasciando il posto a Francesca Michielin, che chiuse al sedicesimo posto. “Ci piacerebbe molto partecipare, ma abbiamo un tour già programmato. Se ci andasse un giovane noi saremmo solo che contenti”, dichiararono gli Stadio in quell’occasione.
La regola che prevede l’automatica partecipazione del vincitore di Sanremo è stata introdotta solo nel 2015. Prima di allora, la Rai poteva scegliere chi rappresentare, indipendentemente dal vincitore del Festival. Ecco alcuni esempi di come la Rai ha gestito la selezione:
Questa flessibilità ha permesso alla Rai di esplorare diverse sonorità e artisti, rendendo l’Eurovision un palcoscenico internazionale per la musica italiana.
Nel caso di Olly, il suo tour nei palazzetti, che ha registrato il tutto esaurito, potrebbe influenzare la sua decisione di partecipare all’Eurovision. Le sue prime dichiarazioni indicano una certa indecisione, suggerendo che la sua carriera da solista potrebbe prevalere sulla partecipazione alla competizione europea. Inoltre, le speculazioni sui social media riguardo all’uso dell’autotune meritano attenzione. Secondo il regolamento dell’Eurovision, l’autotune può essere utilizzato come effetto sonoro, ma non per correggere l’intonazione. Questo non dovrebbe costituire un problema significativo per Olly, che ha dimostrato di avere una padronanza vocale paragonabile ad altri artisti che si sono avvalsi dell’autotune all’Eurovision nel corso degli ultimi anni. Il regolamento dell’evento appare abbastanza elastico da questo punto di vista.
Riflettendo sulle scelte di Olly e degli Stadio nel 2016, emerge che entrambi gli artisti hanno affrontato decisioni difficili in periodi di grande successo. Mentre gli Stadio comunicarono la loro rinuncia in modo chiaro e diretto, la situazione di Olly potrebbe risultare meno trasparente. Se Olly non consegna il modulo di accettazione entro i termini stabiliti, il rappresentante italiano verrà scelto in base all’ordine della classifica finale del Festival. In tal caso, Lucio Corsi con “Volevo essere un duro” rappresenterebbe l’Italia, portando un messaggio potente e provocatorio.
La scelta dei brani e i temi affrontati sono elementi cruciali. “Volevo essere un duro” evoca sentimenti di resilienza e vulnerabilità, in contrapposizione all’approccio diretto di artisti come Tommy Cash, che ha descritto l’Italia con toni ironici nel suo pezzo “Espresso Macchiato“. Questa diversità di stili potrebbe influenzare il voto del pubblico e della giuria.
La decisione di Olly di partecipare all’Eurovision avrà ripercussioni significative sulla sua carriera e sull’immagine dell’Italia in un contesto internazionale che richiede autenticità e originalità. Con l’avvicinarsi della scadenza del 24 febbraio, il pubblico attende con trepidazione di scoprire se Olly abbraccerà il palcoscenico europeo o continuerà il suo tour nei palazzetti. In entrambi i casi, il futuro della musica italiana all’Eurovision si preannuncia avvincente e ricco di potenzialità.
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