Come tutti gli anni, anche in questo inizio di primavera andrà in scena la tanto attesa notte degli Oscar, ma il protagonista di questa edizione potrebbe essere anche Zelensky. Nella notte tra domenica 27 e lunedì 28 marzo 2022, infatti, si alzerà il sipario sulla cerimonia più attesa dell’anno. Aspettando di conoscere i vincitori ufficiali, in tutto il mondo impazzano pronostici e indiscrezioni sui candidati alle statuette più ambite dell’universo cinematografico.
Molto difficile, se non impossibile, la vittoria di “È stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino come miglior film internazionale. È praticamente certo il successo del giapponese Ryusuke Hamaguchi con “Drive My Car”, dopo i trionfi ottenuti ai Golden Globe e ai Bafta. Per la conquista dell’Oscar più importante, quello al miglior film, in pole position parte senza dubbio “Il potere del cane” di Jane Campion. Titolo già premiatissimo. Favoriti Will Smith e Jessica Chastain rispettivamente come migliore attore e migliore attrice protagonista. Tuttavia, oltre alle tanto ambite statuette, a essere protagonista della magica notte degli Oscar potrebbe essere anche Volodymyr Zelensky. Scopriamo il perché.
L’Ucraina sta vivendo un periodo molto difficile, stante la guerra in atto da più di un mese dopo l’invasione della Russia sul suo territorio. Nella sua storia, l’Academy non han mai ignorato le situazioni politico-sociali internazionali del momento. E così avverrà anche con la crisi in Ucraina. “Sono davvero tempi importanti per la storia dell’umanità”, ha detto il produttore esecutivo Will Packer durante la conferenza stampa per la cerimonia. “E ne siamo consapevoli. Quindi non si può mettere in scena uno show come questo senza tenerne conto o senza trovare un modo rispettoso per riconoscere dove siamo e quanto siamo fortunati persino ad essere riusciti ad organizzare questo spettacolo”. Ecco, quindi, l’idea in ballo.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sarebbe in trattative con l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences per fare un’apparizione video durante la trasmissione di domenica notte degli Oscar. La fonte è il New York Post. L’incertezza non sembra essere quella delle bombe che piovono sulle città ucraine, quanto una questione di opportunità che solleva l’Academy. Si chiedono gli organizzatori se la famosa notte di conferimento degli Oscar non debba rimanere una cerimonia “apolitica”, o possa invece diventare un nuovo palcoscenico per affrontare un tema delicato come quello dell’invasione russa in Ucraina. L’Abc, il network americano che trasmette la serata, è favorevole.
Del resto, ci si chiede, cosa ci sarebbe di male ad avere agli Oscar l’intervento di un presidente che era prima anche un attore? Ma è proprio questo fatto inoppugnabile che potrebbe stridere con il ruolo del presidente ucraino. Chi in questo mese ha voluto, con intenti denigratori, sminuire la figura di Zelensky, ha sempre ricordato il suo passato da attore, per giunta un comico. E adesso, per ironia della sorte, avviene il contrappasso. Sarebbe proprio Zelensky a mettersi nella condizione di proporsi nella veste di presidente in un contesto che si addice assai di più ai panni che vestiva in precedenza.
Staremo a vedere se Zelensky sfrutterà davvero questa occasione per parlare del suo popolo in un contesto così lontano dalla realtà di una guerra che miete vittime ogni giorno. Qua Zelensky potrebbe lanciare il suo nuovo appello e c’è da indovinare chi possa citare in questa occasione. Dopo aver evocato Churchill parlando al Parlamento inglese, l’11 settembre e Martin Luther King in quello americano, il muro di Berlino al Bundestag e (con minor successo) di Shoah alla Knesset israeliana, si troverà per la prima volta di fronte a una platea cinematografica. Si accettano scommesse su quale titolo di grande film potrà arricchire il suo nuovo e accorato discorso per difendere la sorte del suo popolo e mobilitare l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale affinché finisca al più presto la guerra in Ucraina.
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