Il nome di Nicola Piovani ha contribuito a rendere onore all’Italia nel mondo grazie a uno dei film che ha scritto la storia del cinema, “La vita è bella” di Roberto Benigni. È stato lui, infatti, a realizzare la colonna sonora della pellicola, che ha conquistato per questo il Premio Oscar. L’ambita statuetta è arrivata anche per il Miglior Attore (Benigni appunto), oltre che per il Miglior film in lingua straniera.
Nicola Piovani è nato a Roma il 26 maggio 1946 e ha avuto da sempre una grande passione per la musica, trasmessa in lui dal papà Alberico, un musicista dilettante (trombettista). In un primo momento ha deciso di imparare a suonare la fisarmonica, per poi dedicarsi al pianoforte. Sin da ragazzo desiderava di potersi dedicare a questo per lavoro ed è per questo che ha deciso di iscriversi al Conservatorio, ottenendo il diploma al Giuseppe Verdi di Milano.
La sua specializzazione maggiore è nelle colonne sonore, ambito che gli permette di ottenere soddisfazioni importanti. La sua prima composizione risale alla fine degli anni ’60 con risultati più che positivi. Non a caso, Piovani ha la possibilità di collaborare con registi importanti del calibro di Marco Bellocchio, Nanni Moretti, Mario Monicelli, Giuseppe Tornatore e Federico Fellini. Ma è soprattutto con Roberto Benigni che arriva a stringere una vera e propria sinergia, che darà gratificazioni importanti a entrambi. L’attore e regista gli affida il compito di realizzare le musiche del suo film più importante, “La vita è bella“. Una scelta pienamente azzeccata, visto che gli ha permesso di conquistare il Premio Oscar.
Piovani ha sempre cercato di tenere lontano dalle luci dei riflettori la sua vita privata. Ormai da tempo è sposato con l’attrice Norma Martelli, da cui ha avuto due figli. Entrambi non hanno però ereditato la passione per il mondo dell’arte e dello spettacolo dai genitori: i due ragazzi, infatti, hanno studiato ingegneria e fisica.
La donna ha avuto anche la possibilità di collaborare con il marito. I due hanno infatti fondato la Compagnia della Luna, grazie al supporto di Lello Arena e Vincenzo Cerami. “Il fatto che non siano musicisti mi aiuta a non essere un padre invadente. Parlo con loro di matematica: sono io l’allievo, l’ignorante che fatica a capire. Se facessero i musicisti mi comporterei invece in modo un po’ arrogante e saputo“ – aveva raccontato lui a ‘Vanity Fair’.
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