Miramax fa causa a Quentin Tarantino per le NFT di “Pulp Fiction”

Tarantino ha recentemente annunciato l’intenzione di vendere sette NFT basati sul suo iconico film “Pulp Fiction”. I NFT o token non fungibili, sono opere digitali rese uniche e collegate a un proprietario specifico attraverso la tecnologia delle criptovalute. L’annuncio, come prevedibile, ha generato molto entusiasmo tra gli appassionati di cinema.
Tuttavia, ha anche attirato l’attenzione di Miramax, lo studio che ha distribuito il film del 1994, e non in modo positivo. La società di intrattenimento sostiene che le offerte pianificate di Tarantino violano i diritti d’autore che detiene sul film. Per questo, ieri, ha intentato causa contro il regista premio Oscar.

Scontro tra Miramax e Tarantino sui diritti d’autore

“Pulp Fiction”, il film del 1994 con Samuel L. Jackson, Uma Thurman e John Travolta, ha lanciato la carriera di Tarantino, trasformandolo da regista indipendente a grande star del cinema.

Gli NFT che saranno in vendita il prossimo mese includono copie digitali scansionate di pagine di copioni scritte a mano per versioni non tagliate delle scene del film, con commenti audio e altri elementi. Ciascuno includerà anche aspetti “segreti” accessibili solo al proprietario.

La causa chiede a un giudice di vietare la vendita delle NFT e qualsiasi violazione simile dei diritti d’autore Miramax e chiede a Tarantino di pagare le sue spese legali e tutti i relativi costi.
La condotta di Tarantino ha costretto la Miramax a intentare questa causa contro un prezioso collaboratore al fine di far rispettare, preservare e proteggere i suoi diritti contrattuali e di proprietà intellettuale relativi a una delle proprietà cinematografiche più iconiche e preziose di Miramax“, ha affermato la società nella causa.

Miramax sostiene che le azioni di Tarantino abbiano interferito con i piani dello studio di entrare nel mercato delle NFT di “Pulp Fiction”.

In una dichiarazione, l’avvocato della Miramax Bart Williams ha accusato la squadra di Tarantino di una “presa di denaro deliberata, premeditata e a breve termine“.

Gli avvocati di Tarantino hanno risposto alle lettere di diffida della Miramax. Affermando che le vendite rientrano nei diritti parziali che Tarantino deteneva dalla produzione, inclusi i diritti alla pubblicazione della sceneggiatura.

 

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