L’esperienza a “Oggi è un altro giorno” di Memo Remigi si è conclusa dopo il gesto commesso nella puntata di venerdì 21 ottobre, giorno in cui è arrivato a palpare in diretta il sedere di Jessica Morlacchi. Il cantante è stato subito sospeso, anche se la redazione ha deciso di rendere noto l’accaduto dopo che “Striscia la notizia” ha diffuso un video in cui veniva mostrato quanto accaduto. Pochi giorni dopo la Tv di Stato ha ufficializzato anche la rescissione del contratto in essere.
L’artista milanese si è mostrato pentita e ha provato a chiedere scusa alla collega, ma lei non sembra per ora volere sentire ragioni e non ha nascosto di essersi sentita profondamente a disagio.
Non appena il fatto è diventato noto, Memo Remigi ha parlato di “gesto goliardico” per giustificare la molestia commessa ai danni di Jessica Morlacchi. Il cantante si è scusato, anche a telecamere accese quando ha ricevuto il tapiro da Striscia la notizia, ma questo non sembra bastare all’ex voce dei Gazosa. Lei, infatti, si sente ferita e non è pronta al perdono.
“Non perdono, la confidenza verbale con un collega non significa che abbia mai dato confidenza fisica – ha detto lei ai microfoni di ‘Zona Bianca0 -. A Memo voglio bene, ma ha avuto una caduta di stile. Sero che se ne sia reso conto”.
L’interprete di “Innamorati a Milano” aveva lanciato un appello alla collega, invitandola a “non farmi passare per quello che non sono”, a cui lei ha risposto. “Sono io quella che non deve passare per quella che non sono. Non sono una persona a cui stanno bene certe cose. Non è mai successo nella mia vita e non capiterà mai più”.
È poi arrivata la risposta del diretto interessato, che ha diffuso un comunicato per fare conoscere a tutti il suo stato d’animo: “Sono moralmente distrutto. Alla mia età non è facile superare il grave stato d’animo in cui la azienda Rai, alla quale ho legato tutta la mia vita artistica, mi ha ridotto. Il provvedimento, con il quale sono stato espulso da un programma a cui stavo dando la collaborazione più convinta ed entusiastica, mi pare ingiusto. Non solo per la sproporzionata gravità della condanna, ma anche perché nessuno ha ascoltato le mie ragioni né considerate le mie scuse”.
Mi rasserenano tuttavia le centinaia di messaggi di stima e di solidarietà espressi a mio favore anche da persone interne all’azienda – si legge ancora nella nota -. Ora ho bisogno di riposo, di silenzio e di cure. Spero di riprendere le mie forze e la mia tranquillità. Ho dato mandato all’Avv. Giorgio Assumma di Roma di esaminare, sotto il profilo legale, la via più idonea per la tutela della mia dignità di uomo e di artista”.
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