Una carriera che parla per lui. Massimo Popolizio è infatti un’artista trasversale, che ha avuto finora la possibilità di mettere in mostra le sue doti in veste di attore, regista e doppiatore, ruoli che ha saputo interpretare con grande versatilità e che gli hanno permesso di guadagnarsi l’affetto del pubblico.
E ora che i teatri sono aperti ha deciso di dedicarsi al suo grande amore per il palcoscenico. Fino al 30 maggio sarà infatti in scena al Teatro Argentina di Roma con “Furore”, tratto dal capolavoro di John Steinbeck. E’ la storia di un gruppo di uomini e donne in cerca di un futuro migliore per la propria famiglia, una sorta di “terra promessa”.
Massimo Popolizio è nato a Genova il 4 luglio 1961 da una famiglia di origine pugliese, ma ha sempre avuto le idee chiare su quello che sarebbe poi stato il suo futuro. Non a caso, non appena ne ha avuto la possibilità ne ha approfittato per perfezionarsi in una realtà importante come quella dell’Accademia Silvio D’Amico di Roma. Tra gli attori che si sono formati qu ci sono, tra gli altri, Elio Germano, Maya Sansa, Nicolas Vaporidis, Carolina Crescentini, Valentina Carnelutti e Michelle Carpente, giusto per fare alcuni nomi. Qui ha avuto la possibilità di conoscere Luca Ronconi, con cui ha collaborato in più occasioni nel corso della sua carriera. E’ stato proprio grazie a lui che ha lasciato il lavoro con cui si manteneva da ragazzo, quello di venditore di pentole.
Già nel 1995 sono arrivate le prime soddisfazioni. Grazie agli spettacoli “Re Lear” e “Verso Peer Gynt” ha conquistato il Premio Ubu come Miglior Attore. A questo ha fatto seguito l’anno successivo il Nastro d’Argento per il doppiaggio come Miglior Voce Maschile per Hamlet. L’esordio al cinema è avvenuto nello stesso periodo anche se in un piccolo ruolo nel film “Un ragazzo come tanti”. Decisamente più rilevante invece l’interpretazione in “Cuore cattivo” (1995) con Kim Rossi Stuart. Lla popolarità vera e propria è legata alla Tv graiz alla serie “Romanzo Criminale” (2005). Tra i lavori a cui ha preso parte ci sono “Mio fratello è figlio unico” (2007) con Riccardo Scamarcio e “Il divo” diretto da Paolo Sorrentino, dove veste i panni del democristiano Vittorio Sbardella. Nel suo curriculum ci sono anche “L’attentatuni – Il grande attentato” (2001), “Il grande Torino” (2005) e “Io non mi arrendo”.
Recentemente si è fatto apprezzare come regista per lo spettacolo teatrale “Ragazzi di vita” con protagonista Lino Guanciale, dove ha dato la possibilità a diversi giovani attori di mettersi in mostra, oltre che per la fiction “Svegliati amore mio” trasmessa da Canale 5 con Sabrina Ferilli e Francesco Arca.
Massimo Popolizio è legato da anni a Gaia Apre, anche lei attrice ed ex studentessa dell’Accademia situata nella capitale, dove si è diplomata nel 1994. Al pari del marito è particolarmente attenta alla sua privacy ed è per questo che si sa davvero poco della sua vita lontano dai riflettori. Lei è la figlia di Bruno Aprea, noto direttore d’orchestra, e sorella di Ruben, che ha interpretato il figlio di Checco Zalone nel film “Sole a catinelle”.
Tra i lavori in cui ha recitato ci sono gli spettacoli teatrali “Antigone”, “L’edipo” e “Giovanna D’Arco”. In Tv è stata invece nel cast della fiction Mediaset “Carabinieri 4”.
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