Nel corso degli ultimi mesi, i Maneskin hanno fatto di tutto e non sono mai stati “zitti e buoni”. Le vittorie al Festival di Sanremo e all’Eurovision Song Contest li hanno portati a godere di una notorietà senza precedenti e a raggiungere traguardi ambiziosissimi. Non solo hanno fatto registrare il tutto esaurito al loro primo concerto negli Stati Uniti, ma hanno persino aperto un live dei Rolling Stones. La loro ascesa sembra inarrestabile e senza confini. Eppure le cose sarebbero potute andare molto diversamente se qualche mese fa non fossero usciti dall’Ariston come vincitori. Uno scenario che ora sembra assurdo, ma che durante le prime serate di Sanremo era tutt’altro che inverosimile.
Il peso del televoto per la vittoria dei Maneskin
Al termine della seconda serata del Festival di Sanremo, i Maneskin si trovavano quindicesimi nella classifica generale basata sui voti della giuria demoscopica. Davanti a loro c’erano alcuni degli artisti su cui i bookmaker puntavano di più, come Francesca Michielin & Fedez, Willie Peyote e il super favorito Ermal Meta. Considerando che gli artisti in gara erano 26, il gruppo si trovava più o meno a metà classifica. Non era una posizione disastrosa, ma non faceva ben sperare per le loro prospettive di vittoria. Anche se poi le cose sono andate in modo diverso, è giusto sottolineare che fino all’ultimo la giuria demoscopica non ha mai privilegiato i Maneskin.
La loro vittoria, infatti, è arrivata soprattutto per merito del televoto (53,52%) e della Sala Stampa (35,15%). Se il risultato fosse dipeso solo dalla giuria demoscopica, i Maneskin (32,97%) si sarebbero piazzati terzi, dietro a Francesca Michielin & Fedez (33,13%) ed Ermal Meta (33,89%).
Cosa sarebbe successo senza il trionfo a Sanremo?
È sempre un po’ difficile fare delle previsioni su questi scenari alternativi, però sembra molto improbabile che senza la vittoria di Sanremo i Maneskin sarebbero comunque arrivati ad aprire il concerto dei Rolling Stones. Per quanto talentuosa, la band aveva bisogno del palcoscenico giusto per fasi notare da una platea internazionale. Il trionfo all’Ariston non ha solo dato il via alla loro ascesa, ma ha anche aperto le porte all’Eurovision. È qui che, a ben guardare, il “fenomeno Maneskin” è esploso nel modo più fragoroso possibile. Forse in futuro il resto del mondo si sarebbe comunque accorto del gruppo romano, ma è difficile dire quanto tempo sarebbe stato necessario o quanto sarebbe diventata lunga e tortuosa la strada verso la vetta.