Periodo davvero difficile per Damiano & co.. Dopo l’uscita dell’ultimo album, sulla band piovono critiche da ogni parte. Ecco l’ultima mazzata
Prima o poi, tutto ciò doveva accadere. Anche se forse nessuno – e nemmeno noi – si aspettava che questo potesse succedere con questa velocità. E con questa veemenza. I protagonisti sono i Maneskin, la celebre rock band romana, famosa ormai in tutto il mondo. Ma, dopo il successo, adesso è il momento del dolore per Damiano & co.
Il 2021 è stato certamente il loro anno. Nel giro di pochi mesi, infatti, i Maneskin hanno ottenuto dei risultati che pochi artisti italiani possono vantare nel mondo della musica. Hanno avuto il merito di riportare il rock al centro del palco. Gruppo formatosi a Roma nel 2016 e composto da Damiano David (voce), Victoria De Angelis (basso), Thomas Raggi (chitarra) ed Ethan Torchio (batteria). Un primo assaggio di notorietà arriva nel 2017, quando arrivano secondi nel talent “X Factor”.
Ma è il 2021 l’anno che non dimenticheranno mai. E’ stato pubblicato il secondo album “Teatro d’ira – Vol. I”, contenente il brano “Zitti e buoni”, che ha permesso alla formazione di trionfare alla 71ª edizione del Festival di Sanremo e alla 65ª edizione dell’Eurovision Song Contest. Il successo all’Eurovision ha garantito ai Måneskin di affermarsi sulla scena mondiale, entrando in svariate classifiche. Successivamente hanno anche aperto il concerto dei Rolling Stones. Un onore riservato a pochissime band, che dà il senso di quanto siano riusciti a costruire i Maneskin in questi mesi.
Insomma, una crescita così veloce, così costante, così, per certi versi inaspettata, è qualcosa che ha proiettato Damiano & co. in una dimensione insperata. Ma, dopo l’ascesa, si sa, è facile cadere. E quando si cade, si fa tanto, tantissimo, rumore. È quello che sta accadendo probabilmente ai Maneskin in queste ore.
In tanti aspettavano il nuovo lavoro dei Maneskin, “Rush!”, preceduto dal singolo “The Loneliest”. Quel lancio aveva lasciato ben sperare i fan, ma, con l’uscita dell’album, piovono le critiche. I Maneskin in questi giorni sono davvero bombardati dalle critiche, non solo circa l’ultimo lavoro. Ma anche sulla loro arte in generale.
E in pareri negativi non arrivano di certo dal cosiddetto “uomo della strada”. Ma da entità e persone molto autorevoli. “Questa è la rock band che dovrebbe salvare il Rock and Roll?” si chiedeva appena pochi giorni fa la nota rivista di settore “The Atlantic”.
Secondo gli esperti, la musica dei Maneskin utilizza stilemi e metodi riciclati, andando a ripescare nel vecchio. Ancor più duro un altro artista che rende l’Italia famosa nel mondo, Uto Ughi. “Sono un insulto alla cultura e all’arte. Quando fanno musica e non urlano e basta” ha detto alcuni giorni addietro.
Ma oggi, ulteriore parere negativo per la band di Damiano. “Roma non è certo famosa per il rock”. Basterebbe questa frase per tratteggiare il parere sul gruppo. E non parlano di certo gli ultimi della lista, ma i redattori della rivista di settore “Pitchfork”. Pur riconoscendo al gruppo il merito di essersi costruito una fama mondiale, il sito specializzato in musica rock, bolla l’ultimo LP come “assolutamente terribile da ogni punto di vista”. Il voto finale è 2. Non di certo un voto lusinghiero.
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