Più di 40 anni di carriera, 4 milioni di dischi venduti e quasi duemila concerti. Questi sono i numeri de “Il Giardino dei Semplici”, gruppo musicale nato nel 1975 per iniziativa di Luciano Liguori (voce solista, cori, basso), Gianfranco Caliendo (voce solista, chitarre), Andrea Arcella (tastiere, programming, cori) e Gianni Averardi (batteria, percussioni e cori).
Tra i motivi che hanno contribuito al loro successo c’è certamente la capacità di puntare su melodie particolari, unite a falsetti che colpiscono il cuore di chi ascolta i loro brani. Una scelta che si rivela “moderna” per la loro epoca.
Il riscontro positivo da parte di pubblico e addetti lavori arriva già con il loro primo singolo, “M’innamorai”, che riesce a balzare sin da subito ai piani alti della classifica, per poi essere uno dei più amati in una delle manifestazioni più importanti dell’epoca, il Festivalbar.
La svolta arriva però pochi mesi dopo con il 45 giri “Tu, ca nun chiagne”, rivisitazione rock del brano dialettale scritto da Bovio e De Curtis. Addirittura un milione le copie vendute, come in pochissimi erano riusciti a fare fino ad allora. Il 1976 è l’anno della pubblicazione di un disco storico, in cui sono presenti i due brani oltre ad altre hit “Angela” (da un brano anonimo settecentesco della tradizione napoletana), “Una storia” e “Basta avere lei”. La popolarità acquisita è per loro l’occasione per organizzare un tour che permetterà loro di esibirsi in gran parte d’Italia. Dì lì a poco la band torna nuovamente al Festivalbar con “Vai”/”Tamburino”.
Non tarda ad arrivare il momento dell’esordio in una kermesse importante come il Festival di Sanremo, datato 1977. La band è in gara con ”Miele”, che diventa il singolo più venduto della manifestazione. Non solo, il brano conquista anche il Telegatto, oltre a essere incluso nel secondo album “Le Favole del Giardino”, che comprende anche “Napoli, Napoli”, inno dedicato alla squadra di calcio. Un altro boom viene raggiunto grazie a “Concerto in La Minore (dedicato a lei)”, che viene apprezzato anche all’estero.
Un’altra svolta importante si registra nel 1980, quando Averardi viene sostituito da Tommy Esposito, batterista che fa anche da voce e compositore. La band sembra essere sempre più legata alla tradizione napoletana. È del 1989 un’altra canzone a cui sono particolarmente legati i tifosi della squadra azzurra, “Un’altra canzone per Napoli”. A conferma degli apprezzamenti ottenuti in questi anni, nel 1999 sono chiamati a collaborare con altri artisti della musica partenopea, quali Peppino Di Capri, Gigi D’Alessio, Enzo Gragnaniello e Tullio De Piscopo, giusto per fare alcuni nomi. In occasione dei 30 anni di carriera, traguardo raggiunto nel 2005, econo “Napoli unplugged”, una raccolta di cover acustiche di classici napoletani, ed il cofanetto antologico “Trenta”, con ben sette inediti.
Nel 2015 è poi uscito un libro realizzato per celebrare il loro 40esimo, “Quella sera che inventai il tuo nome” – 1975/2015: 40 anni in musica”.
Il Giardino dei Semplici è però già al lavoro con una nuova opera. A raccontarlo è Luciano Liguori, con un’intervista a “Il Roma”: “Abbiamo festeggiato il trentennale con un concerto al Palapartenope che fu una grande festa. Grande spettacolo anche per il quarantennale all’Auditorium della Rai. Mostrammo il nostro impegno verso il sociale destinando alla triade pediatrica ospedaliera napoletana parte degli incassi. Quella fu la nostra prima partecipazione all’asta benefica promossa dal Cardinale Sepe. L’abbiamo ripetuta a dicembre scorso. L’Unicef ci nominò suoi ambasciatori nel mondo. Per i 45 anni usciremo con un album su progetto di arte grafica dello scultore Lello Esposito”.
L’artista ha voluto dare qualche anticipazione: “È un doppio album formato da due Lp in vinile il cui nome è “Concept”. Quattro facciate con 5 brani ciascuna. Ognuna ha un proprio titolo: aria (gli inediti), acqua (l’elemento che collega tutti i territori nel mondo e quindi i brani internazionali), terra (i brani dei nostri successi), fuoco (quello del Vesuvio che rappresenta i brani in napoletano). Il progetto musicale è frutto di un lavoro di squadra che racchiude il concetto del Giardino dei Semplici. Aprendo l’album c’è un quadro rappresentante un enorme Vesuvio. È l’opera d’arte di Lello Esposito e non può essere descritta: va ammirata. L’album è autografato ed è a tiratura limitata; ne stamperemo in prima battuta solo duemila copie. La presentazione è prevista a inizi della primavera con un concerto in un teatro napoletano” – ha concluso.
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