I Fraintesi, i campioni da record di “Reazione a Catena”: chi sono

Partecipare a un quiz può essere non solo un’occasione per tentare la fortuna e provare a conquistare una cifra importante, ma può allo stesso tempo anche regalare la popolarità. Ne sa qualcosa Massimo Cannoletta, ex campione de “L’Eredità” e ormai da qualche mese una presenza quasi fissa a “Oggi è un altro giorno” dove cura una rubrica in cui soddisfa la curiosità del pubblico su numerosi argomenti. Una situazione che sembra corrispondere appieno anche a quanto sta accadendo a I FraIntesi, protagonisti di una cifra record a “Reazione a catena”. I tre ragazzi hanno ottenuto l’apprezzamento del pubblico sia per la loro preparazione, sia per l’affiatamento, che si è rivelato determinante.

I FraIntesi:  i campioni da record di “Reazioni a catena”

Pietro Preziuso, Michele D’Onofrio e Marco Famoso sono tre giovani provenienti da Avellino che hanno raggiunto la popolarità grazie alla partecipazione a “Reazione a catena”. In occasione della loro presenza al quiz condotto da Marco Liorni hanno dimostrato a tutti quanto il legame che li unisce sia stato fondamentale per ottenere la vittoria e guadagnare più di 200 mila euro. A parlare per loro sono i numeri: hanno dato una media di 19 risposte in 55 secondi, con il primato di 24 risposte a 2,29 secondi l’una.

Numeri che li hanno inevitabilmente fatti entrare nella storia della Tv, come capitato in passato ad altri campioni che vengono ricordati ancora oggi. E questo non può che renderli orgogliosi: “E’ un gioco, ma devi essere velocissimo e allenatissimo  – hanno raccontato a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’ -. Solo così puoi fare certi punteggi. Un paio di volte Marco Liorni ci ha chiesto fuori onda il perché di un’associazione di parole e poi l’ha spiegata al pubblico. Altrimenti, non si capiva proprio come avessimo fatto”.

Ma da cosa nasce il loro nome così particolare? I ragazzi non hanno mancato di spiegarlo, anche se tutto è nato quasi per gioco, come ha rivelato Marco: “Per un periodo ci siamo allenati per telefono. Uno magari diceva “non testa”, però l’altro non rispondeva “croce” perché capiva “festa”. A quel punto ci siamo detti che il nome della squadra doveva richiamare questo fatto, quindi “I Fraintesi”.

Michele ha dato poi un’altra chiave di lettura alla scelta: “Se lo leggi staccato diventa: ‘Fraà, intesi?’.

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