Sono state annunciate oggi le nomination dei Golden Globes 2022 ma qualcosa è decisamente cambiato. Nessuna palpitazione o fremito, nessuna star ad elencare i tanti attesi nomi di un evento da sempre considerato l’anticamera degli Oscar. Nessuna pubblicità per i Golden Globes che per la prima volta non verranno nemmeno trasmessi in televisione.
Dopo lo scoop in merito alla mancanza di diversità tra i membri dell’HFPA (Hollywood Foreign Press Association) che decidono di fatto i vincitori, l’evento è stato sommerso da critiche e polemiche.
Ecco perché, quando hanno annunciato le nomination di quest’anno, Hollywood ha per lo più scrollato le spalle.
Lo scandalo che ha travolto i Golden Globes
Tutto ciò è avvenuto dopo che un’esposizione del Los Angeles Times ha sbandierato nel dettaglio diversi comportamenti decisamente poco etici dell’associazione. Come il fatto che nessuno degli 87 membri fosse nero. Né era stato incluso negli ultimi 20 anni.
La rivelazione è caduta come una vera e propria bomba nel cuore dell’industria cinematografica.
Lo stesso Ricky Gervais, mattatore e presentatore dell’evento l’anno scorso, aveva sottolineato in modo tagliente la mancanza di diversità tra i membri “corrotti “ del’HFPA.
Il duro boicottaggio di Hollywood
Una coalizione di 100 società di PR di Hollywood ha accusato l’organizzazione di “comportamento discriminatorio, mancanza di professionalità, scorrettezza etica e presunta corruzione finanziaria“.
Affermando che i loro clienti non avrebbero più partecipato fino a quando l’associazione non avesse apportato “cambiamenti profondi e duraturi”.
Alla notizia, Tom Cruise ha immediatamente restituito i suoi tre Golden Globes, mentre Scarlett Johansson ha esortato l’industria a boicottare l’organizzazione a meno che non apportasse significativi cambiamenti interni. Anche l’attore Mark Ruffalo è intervenuto sottolineando come “da recente vincitore di un Golden Globe, non posso sentirmi orgoglioso o felice di aver ricevuto questo premio”.
L’HFPA costretta a rivedere le regole
Una valanga mediatica che ha costretto l’HFPA a un immediato cambio di rotta. Ha eletto una nuova presidente Helen Hoehne e aggiunto un chief diversity officer. Inoltre ha revisionato il suo consiglio di amministrazione, introdotto 21 nuovi membri, inclusi sei giornalisti neri. Oltre ad avere aggiornato il suo codice di condotta, ha stretto una partnership quinquennale con la National Association for the Advancement of Colored People (NAACP).
“Questo è stato un anno di cambiamento e riflessione per la Hollywood Foreign Press Association“, ha detto Hoehne.
L’HFPA, che di solito può scegliere tra una manciata di star del cinema per annunciare le nomination, quest’anno si è rivolta invece a Snoop Dogg, che ha letto i nominati dietro gli occhiali da sole e un cappello rosso.
Normalmente, l’onore della nomina avrebbe scatenato una raffica di gioia da parte di attori e studi cinematografici: un trionfo da sbandierare sui social media. Ma oggi nessun candidato ha celebrato immediatamente, almeno in pubblico.
L’HFPA ha rivisto le regole, certo, ma resta da vedere se qualcuno dei nominati di quest’anno si ritirerà a causa della controversia.
Alcuni preferirebbero vedere i Golden Globes spariti per sempre.