La situazione è sfuggita di mano, quasi fuori controllo. A tratti è fin stucchevole sentire questo o quell’altro cantante sciorinare una dietro l’altra le paroline magiche “Fantasanremo“, “papalina” o “Ciao Zia Mara” (sì, AKA 7even sto parlando proprio con te) come fosse una filastrocca. E non lo dico, sia chiaro, perchè il mio ultimo “campione”, Matteo Romano, ha lasciato il palco dell’Ariston senza proferire parola. Cioè, nemmeno un “Grazie orchestra“, che, a conti fatti, è davvero il minimo sindacale. Spero solo che a fine Sanremo io non debba rimpiangere quei 14 Baudi che ho speso per lui, perchè con la stessa cifra mi sarei potuta portare a casa l’Aquila di Ligonchio, con tanto di standing ovation.
Ma se non dico almeno “Fantasanremo” vale?
Non tutto è perduto, chiaramente, anche se recuperare quel gap che hanno lasciato dietro di sé talenti del calibro di AKA 7even, Michele Bravi e Highsnob e Hu, che sembrano nati per collezionare punti su punti, non sarà certo facile. Mi sembra chiaro che dopo la seconda serata il fenomeno “Fantasanremo” sia stato del tutto sdoganato. Anche sul palco dell’Ariston e dietro le quinte si studia il regolamento, se ne comprendono i cavilli, si gioca e ci si diverte. Anzi, sembrerebbe quasi che, un po’ per assecondare le richieste dei fan, un po’ per spirito di emulazione nei confronti dei colleghi, quasi tutti i cantanti abbiano deciso di accendere anche l’altro concorsone a premi che sta andando in scena in queste cinque, magiche serate. Gara da molti considerata come la parente meno nobile della kermesse musicale più celebrata d’Italia ma che, per la sottoscritta, tutto è fuorché un mero passatempo.
Con i duetti raddoppiano anche i bonus
Sono sicura che la serata dei duetti saprà regalare grandi emozioni. Se dubito fortemente che Fiorella Mannoia possa urlare “papalina” davanti a 11 milioni di telespettatori, starei molto attenta all’esibizione di Gianluca Grignani e a quel “dignitosamente brillo“, “veramente euforico” e/o “particolarmente allegro“, che garantisce un succulento +20. I miei capitani, Mahmood e Blanco, si esibiranno in una versione da “brividi” del “Cielo in una stanza” di Gino Paoli, mentre La Rappresentante di Lista, insieme con Cosmo, Margherita Vicario e Ginevra, dopo il pugno chiuso della prima serata, sono sicura potrà regalarmi un’altra gioia.
Il Medley di Vasco Rossi con i Calibro 35 di Rkomi, da un lato mi fa sentire “spericolata”, dall’altro mi atterrisce, così come “La bambola” di Patty Pravo in versione Dargen D’Amico. Pezzone clamoroso, invece, quello di Matteone nostro che, insieme con Malika Ayane, si metterà alla prova con un vero e proprio esame di maturità: “Your Song” di Elton John. Ti prego Malika, almeno tu, regalami “La prima cosa bella” di questo Festival, che qui il tempo passa e i punti volano via “Come foglie“.