Ennio Morricone ci ha lasciato all’età di 91 anni dopo averci accompagnato in decine di film grazie alle sue meravigliose colonne sonore. Composizioni musicali cinematografiche che hanno fatto epoca, che hanno attraversato intere generazioni, che hanno emozionato, che hanno dato un contributo fondamentale al successo di capolavori del cinema e che è impossibile non avere mai ascoltato nemmeno una volta, neanche tra i meno appassionati del grande schermo.
Dal 1946 a oggi Morricone ha composto centinaia di brani classici, riuscendo a muoversi in maniera brillante attraverso i più disparati generi musicali, passando con versatilità da sinfonie essenzialmente ancorate alla tradizione a composizioni caotiche, scomposte ed avanguardistiche. Le sue musiche sono state usate in più di 60 film vincitori di premi. Non è assolutamente facile individuare quali siano stati gli Original Soundtrack (per dirla all’inglese) più belli e più famosi composti dal due volte premio Oscar, perché qualcuno potrebbe essere più legato a una pellicola magari meno conosciuta di altre, ma il cui accompagnamento musicale ha suscitato dei sentimenti più profondi dal punto di vista emotivo. Sicuramente quando di parla di Ennio Morricone non si può non associarlo a Sergio Leone. La collaborazione professionale con l’inventore del genere “spaghetti-western”, conosciuto tra i banchi delle scuole elementari, comincia nel 1964 con la trilogia del dollaro (Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più, Il buono, il brutto, il cattivo) e prosegue con la trilogia del tempo: C’era una volta il West, Giù la testa, C’era una volta in America.
Un altro grande regista italiano che ha lavorato spesso con Morricone è stato Giuseppe Tornatore: Nuovo Cinema Paradiso vinse il premio Oscar come migliore film straniero, ma il Maestro ha scritto anche musiche straordinarie per La leggenda del pianista sull’oceano, Malèna e Baarìa. Tra gli altri film che sono saliti sulla ribalta, anche grazie alle colonne sonore di Ennio Morricone, bisogna ricordare Novecento di Bertolucci, Mission (con Robert De Niro), Il mio nome è nessuno (con Terence Hill), The Untouchables – Gli intoccabili di Brian De Palma. E poi ancora Il gatto a nove code di Dario Argento, Salò o le 120 giornate di Sodoma di Pasolini, La classe operaia va in paradiso e Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, diretto da Elio Petri, fino ad arrivare proprio negli ultimi anni The Hateful Eight di Quentin Tarantino, che nel 2016 valse il primo (e unico) premio Oscar non alla carriera vinto dal Maestro. Sembra quasi incredibile che l’Academy gli abbia riconosciuto così poco, nonostante le immense opere artistiche create in quasi 60 anni di carriera. Comunque sia, il suo nome rimane scolpito nella Walk of Fame e la sua figura non potrà mai essere dimenticata dal mondo del cinema. Grazie Maestro per tutto quello che ci hai regalato.
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