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SPETTACOLO

Dal caso Elodie alla mancanza totale di meritocrazia nel mondo del doppiaggio: Lilli Manzini senza freni in esclusiva su NewzGen

Lilli Manzini difende la categoria dei doppiatori: “Il film viene fatto solo da noi professionisti. Purtroppo non si è capito ancora il rispetto delle parti. Qui si parla di marketing e sono indignata perché questo mestiere si sta sfaldando con delle voci che non c’entrano nulla”

Elodie ha ricevuto diverse critiche dopo aver doppiato il personaggio di Sarabi, la madre di Simba nel film Mufasa – Il Re Leone di Disney+. Il film, in uscita il 19 dicembre, sarà un prequel de Il Re Leone e vedrà per la prima volta la cantante nei panni di doppiatrice. L’artista ha detto al riguardo “Spero di essere stata all’altezza. Questo è complesso, non è il mio mestiere. Per fortuna avevo Fiamma al mio fianco che è stata paziente, siamo diventate anche grandi amiche. Sono felice di avere dato la voce a Sarabi”. Ad avere avuto qualcosa da ridire è stata soprattutto la doppiatrice Lilli Manzini, che l’ha definita “non all’altezza, monocorde, una ciofeca”, difendendo la categoria dei professionisti.

Le critiche e il tapiro a Elodie

Elodie ha ricevuto il Tapiro d’Oro da Valerio Staffelli dopo le critiche per il suo lavoro nel progetto targato Disney. Lilli Manzini, che sul suo profilo TikTok spesso commenta il lavoro dei doppiatori sostenendo sia poco tutelato, aveva detto riferendosi alla cantante: “Quantomeno ammette che non è il suo mestiere. Però hai accettato di fare un mestiere che non ti appartiene“. “Io non credo che tu sia stata all’altezza. Adesso hai la possibilità di annoverarti come doppiatrice”. Poi aveva continuato: “Per noi professionisti, soprattutto quelli bistrattati, soprattutto per gli allievi è molto importante questa frase, questa affermazione. Complimenti per il lavoro svolto, molto monocorde, sono contenta e sono felice per chi andrà a sentire questa ciofeca“.

Durante il servizio di Striscia la Notizia Elodie ha risposto alle critiche: “Ma se ancora il film non è uscito? Non mi sono manco accorta delle critiche. Per giudicare bisogna prima ascoltare e poi dare un giudizio“. “Comunque ho fatto un provino. Scelgono dall’America. Sarà che non capiscono l’italiano? Può essere“, ha continuato scherzando.

L’associazone doppiatori difende la cantante

L’ANAD ha risposto con un comunicato al servizio di Striscia la Notizia. L’Associazione Nazionale Attori Doppiatori ha preso le distanze dalle critiche a Elodie sottolineando che queste sono arrivate da una sola persona e non dall’intera categoria. “In un servizio andato in onda nella puntata di Striscia La Notizia, è stato espresso un giudizio negativo, a nome di tutti i doppiatori, sul doppiaggio di un film di prossima uscita. In relazione a questo, l’ANAD informa che la categoria dei doppiatori non ha mai espresso giudizi di natura collettiva, pubblici o privati in merito. Diffida altre dal generalizzare il giudizio dei singoli, trasformandolo strumentalmente in giudizio collettivo“, si legge nel testo dell’ANAD. Anche Simona Izzo, sorella della doppiatrice che ha seguito la cantante, ha voluto difendere l’artista: “Veramente vergognoso il pezzo di Striscia contro Elodie. Senza aver visto il film l’hanno criticata. Una certa Manzini l’ha insultata senza aver visto il film. Ma chi è questa signorina sconosciuta che trancia giudizi sui colleghi?“.

Dopo il comunicato dell’ANAD, Manzini ha condiviso un video sul suo profilo Instagram nel quale aveva commentato: “Alla fine ciò che conta è che venga premiata la meritocrazia e assegnato il Tapiro d’Oro. Non tanto a Elodie, ma moralmente al ripugnante potere imprenditoriale che utilizza gente impreparata per farle fare un lavoro che non gli appartiene. Io continuo la mia battaglia per la meritocrazia e il doppiaggio pulito finché Gesù mi darà la forza. W la meritocrazia, w il doppiaggio pulito. Più rispetto per i professionisti del doppiaggio“.

L’intervento di Lilli Manzini a NewzGen: “Chiamano queste persone per far arricchiere il botteghino

Lilli Manzini, oggi ospite di NewzGen, ha parlato di talent e doppiaggio dopo il “Caso Elodie”. La doppiatrice ha definito una scelta di marketing quella di inserire al doppiaggio la cantante. “È un metodo americano, quello di usare i vip per metterli al doppiaggio solo per fare ascolti“. “Per far funzionare il marketing, quindi per il soldi al botteghino, scegliamo persone che non hanno mai visto un leggio in vita loro, ma che soprattutto non sono doppiatori professionisti e che non hanno mai studiato per fare questo lavoro”. “Devi studiare anni per essere annoverato doppiatore professionista. Il doppiaggio italiano è un bene culturale e va rispettato”. 

Lilli difende la categoria dei doppiatori: “Il film viene fatto solo da noi professionisti. Purtroppo non si è capito ancora il rispetto delle parti. Qui si parla di marketing e sono indignata perché questo mestiere si sta sfaldando con delle voci che non c’entrano nulla”. “Come ti sentiresti se venissi spodestato da una persona che non sa fare il tuo mestiere?”, chiede a chi la intervista.

La doppiatrice, che è anche docente di doppiaggio, parla poi dei suoi allievi: “Loro vedono una persona seria che insegna un mestiere. Le persone che studiano sono incavolate perché si spendono fatica, sacrifici, speranza e soldi, per essere poi sostituito da qualcuno solo perché ha milioni di follower? Questo è quello che mi chiedono”. “Chiamano queste persone per far arricchiere il botteghino, mentre la cosa più importante è sentire le voci di qualità“.

Giuliana Presti

Laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale presso l'Università di Parma. Scrivo di cinema, cultura e attualità e amo la fotografia e la buona musica.

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