La musica live, in Italia e nel resto del mondo, si sta lentamente riprendendo il suo spazio. Nonostante alcuni concerti e festival rimandati, a causa dell’instabilità della situazione epidemiologica, l’estate 2021 si sta confermando ricca di eventi dal vivo. Chiaramente, con tutte le restrizioni anti contagio imposte in questi mesi, dall’obbligo di vedere i concerti da seduti alla mascherina da indossare quando non si è al proprio posto, come avviene nei bar e nei ristoranti.
A partire da venerdì 6 agosto, però, entrare in vigore anche il green pass, che dovrà essere esibito per poter accedere a diverse attività, tra cui concerti ed eventi dal vivo. Oltre al biglietto, fisico o digitale, bisognerà quindi essere muniti anche della certificazione verde.
Concerti: i dubbi sul green pass
La richiesta del green pass per accedere ai concerti e festival divide, come in moltissimi altri ambiti. Secondo quanto riportato da NME, sono molti gli attivisti musicali che sostengono che il green pass non farà altro che affossare ulteriormente un settore già in difficoltà. La richiesta della certificazione verde potrebbe bloccare la ripresa dell’industria musicale e riguardare soprattutto i più giovani. In Inghilterra, come in molte altre parti del mondo, Italia compresa, sono tantissimi i ragazzi che non hanno ancora ricevuto la prima dose di vaccino o non hanno ancora completato il ciclo vaccinale. In Italia, ad esempio, ad oggi il 39,46% dei soggetti nella fascia 20 – 29 ha ricevuto entrambe le dosi di vaccino anti Covid-19. Il 59,23%, invece, al momento ne ha ricevuta solo una.
Il motivo che potrebbe portare i partecipanti ai concerti, in particolare i più giovani, a non partecipare agli eventi live? Il costo dei tamponi. La spesa per un evento, sommato al costo del tampone per ottenere il green pass, potrebbe infatti far desistere i più giovani nel partecipare a concerti e festival.
Il caso di Eric Clapton
Nel mondo, però, alcuni gli artisti hanno deciso di non fare concerti riservati solamente ai possessori del green pass. È il caso, ad esempio, di Eric Clapton. Il cantante, dopo che il primo ministro inglese Boris Johnson ha dichiarato di voler rendere la vaccinazione completa obbligatoria per accedere ai luoghi notturni, dove si radunano molte persone, ha detto: “Sento l’onere di dover fare un annuncio anch’io: desidero dire che non mi esibirò su nessun palco in cui sia presente un pubblico discriminato”. E ha concluso: “A meno che non sia previsto che tutte le persone possano partecipare, mi riservo il diritto di annullare lo spettacolo“. Eric Clapton è così “uscito allo scoperto”, esternando il suo desiderio di tornare a suonare “per tutti”, senza limitazioni dovute alla certificazione verde.
Per la ripresa del settore il green pass potrebbe essere fondamentale
Al momento, però, il green pass sembra la soluzione più adeguata per permettere ai concerti ed eventi live di ripartire in sicurezza. Un elemento che, certo, non può essere messo in secondo piano. In Italia, ad esempio, il settore spettacolo nel 2020 ha dovuto affrontare una vera e propria crisi, con quasi il 70% degli eventi in meno. Tra tutti, la musica è sicuramente il comparto che ha sofferto di più, con un crollo dell’89,32% della spesa al botteghino, secondo i dati pubblicati dall’Osservatorio dello Spettacolo Siae nel 2020.
Il green pass, quindi, sembra essere davvero fondamentale per una ripresa dei concerti. Gli organizzatori di eventi, però, dovranno riprogrammare tutto il loro lavoro. Questo a partire dal controllo della certificazione verde, che dovrà essere scrupolosa. Anche perché, in caso di controlli, potrebbero essere emesse multe da 400 a 1000 euro, sia a carico dell’esercente che del cliente. Inoltre, il controllo dovrà essere incrociato e il soggetto dovrà quindi esibire, olrte al green pass, anche un documento d’identità.
Torneremo a ballare ai concerti: l’esempio di Cosmo
In Italia, al momento, nessuno tra i big della musica italiana sembra essere sfavorevole al green pass per l’accesso ai concerti. C’è chi, per la sicurezza del pubblico, ha rimandato le date del tour al 2022. Ma c’è anche chi, guardando comunque alla salute dei partecipanti ad un grande evento, vuole riproporre qualcosa che ricordi i concerti pre pandemia.
È il caso di Cosmo, cantautore e produttore di Ivrea, che ha organizzato il primo concerto in Italia senza restrizioni. Nelle due date, di cui una già sold out, all’Arena Parco Nord di Bologna, l’accesso sarà consentito solo attraverso il green pass. Non vi sarà però l’obbligo di mascherina e di distanziamente. Inoltre, i partecipanti all’evento potranno ballare e scatenarsi sulle note del suo nuovo progetto, La terza estate dell’amore.
Un primo segnale di ripresa e anche un primo “esperimento”, tutto italiano, simile a quelli che abbiamo visto negli scorsi mesi in diverse parti del mondo, Europa compresa.