Compie oggi 80 anni Brian De Palma. È uno dei padri della New Hollywood che ha segnato la storia del cinema con indimenticabili capolavori come “Carlito’s Way”. Si ispira nel suo stile a molti grandi maestri che hanno contribuito a rendere indimenticabili i suoi film.
“Ogni film deve condurci in un posto dove non siamo mai stati”. Con queste parole il regista parla del suo cinema che ha attraversato una grande varietà di generi, dall’horror alla fantascienza, dal thriller al gangster movie. Un cinema che ha saputo conquistare un livello stilistico fatto di immagini cariche di tensione. A questo si unisce un immancabile gusto per la citazione cinematografica, come nel caso della “Corazzata Potemkin” nel cult “Gli Intoccabili”, dove De Palma ripropone la scena della carrozzina che cade dalla scalinata.
Quello che De Palma crea in ogni film ha generato uno stile unico e riconoscibile, esaltato dalla maestria “nel combinare e armonizzare azioni che si svolgono nello stesso luogo, il tempo che si congela, i conflitti che esplodono in più regioni di spazi limitati, l’azione che si moltiplica e si ripercuote ovunque nella sequenza insieme agli stati d’animo dei personaggi”.
Alberto Barbera, Direttore Artistico della Mostra del Cinema di Venezia, considera Brian De Palma come “uno dei registi più abili nel costruire con grande libertà creativa perfetti meccanismi narrativi, sperimentare nuove soluzioni tecniche, tradire le regole classiche del linguaggio, abbandonarsi a virtuosismi estetici, celebrare autori amati“.
Molti sono i film entrati nell’immaginario collettivo e nella storia del cinema, come “Carrie-lo sguardo di Satana”. Impossibile dimenticare la collaborazione di Al Pacino con Brian De Palma e i due cult “Scarface” e “Carlitos’Way”. Due capolavori segnati dalla saga di gangster distrutti dalla vita criminale, il tutto raccontato con un ritmo serrato ed immagini spettacolari.
Infine, come non citare “Mission Impossible“, dove il regista riesce a creare un feeling con il pubblico, con dosi di adrenalina e scene ad effetto wow.
Il regista ha ricordato spesso come dovrebbe funzionare l’industria hollywoodiana, la cui ragione economica ha tolto ogni buon senso. “Dopo aver fatto Mission Impossible, Tom Cruise mi ha chiesto di iniziare a lavorare al prossimo episodio. Io gli ho detto che uno sarebbe bastato e avanzato. Perché qualcuno avrebbe voluto farne un altro? Il motivo era di natura economica, ma io non sono mai stato uno di quei registi interessati a fare i soldi, cosa che per me rappresenta il grande problema di Hollywood. Questa è la sua corruzione“.
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