Chiara Ferragni contro la Lombardia: “Vaccino alla nonna di Fedez dopo il mio sfogo”

Chiara Ferragni è costantemente presente sui social, non solo per pubblicizzare i suoi prodotti, ma anche per mostrare alcuni momenti della sua quotidianità, soprattutto ora che è arrivata anche la piccola VIttoria. Questa volta, però, l’influencer ne ha approfittato per dire la sua sulla gestione non ottimale della campagna vaccinale anti-Covid da parte della Regione Lombardia. E non ha avuto parole morbide.

La nonna di Fedez, infatti, a suo dire, avrebbe avuto l’appuntamento per il vaccino solo perché loro hanno sollevato una polemica sulla questione.

Chiara Ferragni polemica con la Regione Lombardia: il suo post fa discutere

“Oggi la nonna di Fede farà il vaccino. E sapete perché? Perché dopo le mie Stories di critica alla gestione dei vaccini di ieri, un addetto alla vaccinazione ha chiamato nonna Luciana chiedendo: “Lei è la nonna di Fedez? Alle 12 può venire a fare il vaccino” – è quanto scritto dall’influencer sul suo profilo social. Un messaggio che lascia intendere come la situazione si sia risolta proprio per timore di eventuali polemiche mediatiche da parte di lei e del marito.

Chiara ha poi rincarato ulteriormente la dose nel suo messaggio: “Se ieri ero arrabbiata, oggi lo sono ancora di più pensando che nonna Luciana, che aveva diritto di essere vaccinata da mesi, riesce a far rispettare un suo diritto solo perché qualcuno ha paura che io possa smuovere l’opinione pubblica. E invece le altre nonne che hanno lo stesso diritto e non hanno chi può farsi sentire mediaticamente come faranno? Chiedo il vaccino per tutti loro, per tutte le persone fragili, per tutti coloro i cui diritti fino ad oggi sono stati calpestati”.

 

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L’influencer portavoce dei disagi di tanti cittadini

L’intento della Ferragni è di farsi mettere in evidenza una gestione che avuto finora non poche crepe da parte del PIrellone, ritenuta inaccettabile soprattutto perché la Lombardia è stata sempre ritenuta “un’eccellenza” sul piano sanitario. E agire in questo modo non sarebbe giustificabile da parte della Regione che ha avuto il maggior numero di vittime a causa del Coronavirus:

Delusa, dispiaciuta, amareggiata e anche un po’ incazzata – ha detto ancora -. Sono incazzata perché da più di un anno siamo chiusi in casa. Da più di un anno la gente muore. Da più di un anno i bambini non vanno a scuola e si chiede alle aziende, ai commercianti, ai ristoratori e non solo, di avere pazienza e tenere duro. Ma la gente che ha dovuto chiudere la propria attività è stanca. Sono stanchi i miei amici in cassa integrazione da un anno e stanno ancora peggio quelli che il lavoro lo hanno perso perché i loro contratti scadevano e i freelancer con la partita iva e i liberi professionisti”.

“E tutto questo perché? Perché da un anno gli errori di chi dovrebbe prendersi cura di tutti noi si susseguono. mi fa arrabbiare vedere i responsabili che continuano a sbagliare, sia quelli che c’erano e sono andati via che quelli che ci sono sempre stati e sono ancora sulle loro poltrone senza vergogna. Fino ai nuovi responsabili, quelli che sono arrivati e non si prendono le colpe di quello che continua a succedere”.

La blogger non si è fermata qui e ha voluto rivolgersi direttamente al premier: “Questo appello lo faccio a Mario Draghi, persona che stimo e alla quale va il mio supporto e comprensione perché non posso nemmeno immaginare quanto è incasinata la situazione che ha ereditato. Vogliamo che vi diate una mossa, che se sbagliate chiedete scusa e poi lasciate le vostre poltrone a chi ne ha le capacità. Vogliamo tornare ad essere orgogliosi di essere lombardi, italiani, europei. Perché oggi non siamo più certi di poterlo essere“.

La risposta di Ats

Non si è fatta attendere la risposta di Ats, che ha voluto chiarire come siano davvero andate le cose.  “Nessuno dei nostri operatori ha chiesto alla signora se fosse “la nonna di Fedez”. La somministrazione offerta oggi alla signora citata da Chiara Ferragni (che ha omesso il Comune di residenza nella compilazione dell’adesione) è avvenuta anche per altri cittadini. Come annunciato, si sta concludendo la fase della campagna dedicata alla categoria over 80. Quindi si stanno compiendo le ultime verifiche per recuperare tutti coloro che hanno aderito“.

Si sta quindi cercando di agire per eliminare tutti i disguidi che sono sorti: “L’Ats Città Metropolitana di Milano riceve ogni giorno decine di segnalazioni in merito a cittadini over 80 che non sono stati ancora convocati per la luce anti Covid. Alla luce di verifiche, nella maggior parte dei casi si tratta di disguidi dovuti ad errori nella compilazione della domanda. Tutte queste persone vengono contattate telefonicamente e convocate per la somministrazione“.

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