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SPETTACOLO

Catherine Spaak, un’artista versatile e anticonformista

Una carriera lunghissima, all’insegna della versatilità, che le ha permesso di mettere in mostra il suo talento in veste di attrice, conduttrice e showgirl. Questa è Catherine Spaak, un personaggio particolarmente amato dal pubblico italiano e non solo, ma a cui non è mancata la personalità. Non a caso, è arrivata a compiere scelte non semplici e spesso anticonformiste senza alcun timore delle critiche che avrebbe potuto subire.

E i riconoscimenti non sono mancati: a breve le sarà assegnato il Premio alla Carriera nell’ambito della prima edizione del «Bardolino Film Festival Immagini, suoni e parole sull’acqua», che si terrà dal 16 al 20 giugno con la direzione artistica di Franco Dassisti, conduttore su Radio24 del programma “La rosa purpurea”.

Catherine Spaak: età e carriera

Catherine Spaak è nata a Boulogne-Billancourt, in Francia, il 3 aprile 1945. Il suo esordio nel mondo dello spettacolo avviene quando è poco più che una bambina, a quattordici anni, nel film “Il buco”, diretto dal regista e sceneggiatore francese Jacques Becker, in cui ha una piccola parte. La popolarità in Italia è invece arrivata nel 1960, anno in cui ha avuto la possibilità di recitare in “Dolci inganni ” di Alberto Lattuada. Questa pellicola rappresenta per lei un vero trampolino di lancio: nonostante la giovane età, infatti, gli addetti ai lavori la ritengono perfetta per interpretare una ragazza dal carattere impetuoso e travolgente, ruolo che le verrà affidato anche successivamente. Già nel 1964 ha ottenuto il suo primo riconoscimento importante, la Targa d’oro ai David di Donatello.

Gli anni ’60 e ’70 sono stati tra i più importanti della sua carriera, in cui ha avuto modo di collaborare con alcuni tra i registi più importanti. E’ stata infatti nel cast di “La voglia matta” e “Il sorpasso” di Dino Risi, “La noia” (1963) di Damiano Damiani, “La bugiarda” (1964) di Luigi Comencini, “L’armata Brancaleone” (1966) di Mario Monicelli , “Adulterio all’italiana” (1966) di Pasquale Festa Campanile e “Febbre da cavallo” (1976) di Steno, giusto per citarne alcuni.

La voglia di mettersi alla prova in compiti diversi è sempre stata una costante per lei. Non a caso, è riuscita anche a collaborare come giornalista con testate celebri quali “Il Mattino”, “Il Corriere della Sera” e “Tv Sorrisi e Canzoni”, oltre a recitare in teatro.

In molti l’hanno poi apprezzata anche come conduttrice. Negli anni ’80 è stata alla guida di “Harem”, talk show tutto al femminile in onda sulle reti Rai per ben quindici anni. E’ stata lei inoltre a lanciare “Forum”, che è ancora uno dei programmi di punta Mediaset, ora guidato da Barbara Palombelli.

La sua vita privata

A livello sentimentale non sono mancati i momenti tumultuosi. Catherine si è infatti sposata per ben quattro volte. La prima risale a quanto era poco più che una ragazzina, con Fabrizio Capucci, da cui ha avuto la figlia Sabrina, nata nel 1964. Altrettanto importanti sono state le nozze con Johnny Dorelli, da cui ha avuto un altro figlio, Gabriele, nel 1971, anche lui attore e legato all’attrice Antonia Liskova.

Il matrimonio con l’architetto Daniel Ray è invece durato dal 1993 al 2010. Nel 2013 l’attrice si è sposata nuovamente con Vladimiro Tuselli, più giovane di lei di diciotto anni. Di loro si sa però davvero pochissimo, soprattutto per la volontà dell’uomo di non apparire in Tv e sui giornali.

Il rapporto tra la Spaak e Sabrina non è però dei migliori, come lei stessa aveva raccontato: “Ho sempre avuto rapporti conflittuali con i miei due figli, Gabriele e Sabrina. Soprattutto con Sabrina, ci sono stati frizioni e dissapori, al punto che, in questo momento, non ci frequentiamo più”. Subito dopo la fine delle nozze con Capucci, infatti, lei aveva tentato di fuggire con la figlia, ma è stata fermata alla frontiera. In seguito a questo gesto la bambina è stata affidata alla nonna, gesto che ha inevitabilmente condizionato la donna.

Catherine Spaak malattia: il suo racconto

Recentemente l’artista ha raccontato di avere vissuto un momento complesso per la sua salute. “Ho avuto un’emorragia cerebrale, ho perso la vista e non riuscivo a camminare – sono state le sue parole a ‘I Lunatici su Rai Radio 2 -. Sono stata diversi mesi in riabilitazione, ho avuto un medico formidabile che mi ha rimesso in piedi. Non ci si deve vergognare della malattia. La malattia non è una vergogna, è un accadimento. E’ una prova da affrontare con coraggio e serenità”.

Ilaria Macchi

Nata il 4 ottobre 1982 sotto il segno della Bilancia e, come tale, amante del bello (la moda è una delle mie passioni) e della giustizia. Sono laureata in Linguaggi dei Media all’Università Cattolica di Milano e ho maturato esperienza come giornalista su web, carta stampata e web Tv. Appassionata di sport, calcio in modo particolare, Tv e motori

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