Britney Spears, in arrivo un nuovo documentario Netflix

La storia di Britney Spears in questi ultimi anni è stata tra le più seguite nel mondo. Dopo “Framing Britney Spears“, docu-inchiesta del New York Times uscita lo scorso 5 febbraio, arriverà il prossimo 28 settembre, questa volta su Netflix, un nuovo documentario sulla popstar dal titolo “Britney vs Spears.

Il documentario, diretto da Erin Lee Carr, il cui trailer è stato pubblicato oggi, si focalizzerà sul racconto della conservatorship di Britney Spears e sul rapporto con il padre, Jamie Spears.

Il trailer del documentario sulla cantante si apre con la voce registrata della popstar: “Voglio indietro la mia vita“. Una frase che la Spears ha più volte pronunciato nel corso di questi mesi. Anche durante le udienze per porre fine alla tutela da parte di suo padre.

Il lungometraggio, secondo quanto emerso da un comunicato stampa, racconterà “la storia esplosiva della vita di Britney e la sua ricerca pubblica e privata della libertà“. Troveremo anni di lavoro investigativo, interviste esclusive e nuovi documenti che raccontano, in modo dettagliato, la storia della cantante e la sua trasformazione da “ragazza della porta accanto a donna intrappolata dalla fama, dalla famiglia e dal suo stesso status legale“.

“Framing Britney Spears”, il racconto della popstar del New York Times

Il documentario targato Netflix realizzato da Carr, secondo quanto emerso, ha come obiettivo quello di raccontare la storia di Britney Spears senza “utilizzare le immagini traumatiche che l’hanno precedentemente definitiva. Questo fa riferimento al documentario “Framing Britney Spears” realizzato dal New York Times, che ha riportato sotto i riflettori l’accordo sulla tutela della cantante, iniziata nel lontano 2008.

Nella docu-inchiesta realizzata dal NYT è ripercorsa la burrascosa vita della popstar, dall’inizio della sua carriera fino ai giorni nostri. Una storia segnata dai problemi con le dipendenze. Ma anche da quelli di salute mentale che hanno portato Britney Spears ad essere considerata non in grado di prendere decisioni autonomamente. Tutto questo ha portato, nel 2008, all’inizio della sua tutela, affidata al padre Jamie Spears.

Una conservatorship che, fino ad oggi, l’ha tenuta in una sorta di prigionia, nell’incapacità di poter decidere da sola della propria vita. Lontana, soprattutto, sia dai suoi fan che da un contatto reale con il mondo. Inoltre, il documentario del New York Times si concentra anche su #FreeBritney, il movimento nato dai fan preoccupati per il benesse psico-fisico della cantante.

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