Boris, al via la quarta stagione della serie cult per eccellenza

Sono partite a Roma le riprese della quarta stagione di Boris, l’amatissima serie comica diventata un fenomeno di culto. Ambientata originariamente nel backstage di una serie italiana low budget, intitolata Gli occhi del cuore, Boris ha raccontato in modo unico e irriverente il dietro le quinte di una fiction. Utilizzandola come allegoria dei vizi (tanti) e delle virtù (rare, spesso malintese) del Bel Paese.

 

 

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Dopo tre stagioni e un film, Boris torna sugli schermi, questa volta per Disney+ e vedrà il ritorno della storica troupe guidata da René Ferretti (Francesco Pannofino). Dall’ultima puntata sono trascorsi diversi anni e il mondo e la televisione sono molto cambiati. A dettare legge ci saranno i social, gli influencer e le varie piattaforme streaming. La quarta stagione di Boris indagherà quindi, sempre con l’ironia e la satira che la contraddistingue, come i protagonisti affronteranno i diversi cambiamenti.

Boris, una serie diventata un fenomeno di culto

La nuova stagione arriverà a più di dieci anni dall’uscita del film di Boris,  dopo le tre stagioni, composte in tutto da 42 episodi, uscite tra il 2007 e il 2010. Nonostante il tempo trascorso, Boris resta una serie fondamentale e amatissima, le cui battute hanno dato il via a una serie di tormentoni entrati di diritto nel linguaggio collettivo.

La genialità di Boris risiede proprio nella sua capacità di prendersi gioco delle serie tv, ridicolizzando chi le gira, ma anche chi le guarda. Ed ecco perché non importa se una scena viene girata “a c***o di cane” come direbbe Ferretti, o se un’attrice è una “cagna maledetta” tanto recita male. Entrata in sordina su Fox, Boris ha raggiunto il successo grazie al passaparola e alla pirateria, come ha sottolineato Marta Bertolini della stessa Fox.

Boris si libera di tutti gli artifici retorici, mostrando la vera faccia dell’Italia. Una serie che punta a smascherare l’universo della televisione, abbandonando il moralismo spicciolo per dare spazio a un realismo tanto irriverente quanto geniale.

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