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SPETTACOLO

Auguri a Sean Connery: 90 anni da… Highlander

Il 25 agosto 2020 è una data significativa per il mondo del cinema: Sean Connery, uno dei più grandi attori del XX secolo, compie 90 anni. Un traguardo da Highlander (espressione non utilizzata a caso) per il nativo di Edimburgo, che nella sua carriera durata oltre mezzo secolo ha saputo dimostrare di saper andare al di là del personaggio di James Bond (che ha interpretato in ben cinque film, ottenendo un successo planetario) dimostrando una grande duttilità negli anni successivi.

Sean Connery: gli inizi e il successo con James Bond

Papà camionista e mamma cameriera, Sean Connery (all’anagrafe Thomas Sean Connery) non vide subito per sé un futuro da attore. All’età di 16 anni, infatti, decise di abbandonare gli studi e arruolarsi nella Marina Britannica. L’esperienza militare durò pochi anni. Non superò, infatti, una visita medica per un’ulcera gastrica e fu congedato nel 1950.

Per guadagnarsi da vivere fece mille mestieri. Anche grazie al suo aspetto fisico (imponenti i suoi 189 centimetri d’altezza) iniziò a guadagnarsi alcuni ruoli a teatro e per la televisione, fino all’esplosione definitiva nel 1962, quando fu lui il prescelto per interpretare la prima trasposizione cinematografica dei romanzi di Ian Fleming con protagonista James Bond, l’Agente 007. Oltre che per le sue qualità recitative, divenne famoso come sex symbol planetario. Interpretò il ruolo di Bond altre cinque volte (compreso un film fuori dalla serie canonica) ma poi decise di disimpegnarsi. Voleva infatti evitare che gli appassionati di cinema lo identificassero soltanto per quel ruolo. Una scelta coraggiosa, che avrebbe pagato i suoi dividendi in futuro.

Gli anni post-007 e la consacrazione con Gli Intoccabili

Negli anni successivi lavorò moltissimo ma per lui fu difficile evitare i soliti paragoni con le interpretazioni nei film della saga di 007. Fu comunque tra i protagonisti di Zardoz, film di fantascienza diretto da John Boornam, riconosciuto tra i migliori del genere negli anni ’70. Lavorò tre volte con il regista Sidney Lumet (in Rapina record a New York, Riflessi in uno specchio scuro e Assassinio sull’Orient Express). Fu apprezzatissimo in Highlander-L’ultimo immortale, dove recitò al fianco di Christopher Lambert.

Nella seconda parte degli anni ’80 arrivò la consacrazione definitiva. L’interpretazione di Guglielmo da Bakersville nella trasposizione cinematografica de Il nome della rosa permise a Connery di ottenere il plauso della critica. Quella di Jimmy Malone in The Untouchables-Gli Intoccabili gli valse il primo e unico Oscar (oltre a uno dei suoi tre Golden Globe), come miglior attore non protagonista. Partecipò poi anche alla fortunata serie dedicata a Indiana Jones, interpretando il padre del protagonista. Fu poi apprezzato per aver dato vita sullo schermo al personaggio del comandante sovietico dissidente Marko Ramius, in Caccia a Ottobre Rosso.

L’ultimo periodo: il titolo di Sir e il ritiro dalle scene

Tra i film di successo che vedono Sean Connery protagonista negli ultimi anni di carriera ci sono Il primo cavaliere, The Rock, Entrapment, Scoprendo Forrester e La leggenda degli uomini straordinari. Quest’ultimo film sarà la sua ultima fatica cinematografica, nel 2003. Il suo ruolo attivo nella storia del cinema portò la Regina Elisabetta II a nominarlo Sir nel 2000. Una nomina, che però, diede adito a polemiche nel Regno Unito, a causa delle visioni politiche di Connery (dichiaratosi più volte a favore dell’indipendenza della Scozia). Storici, nell’ultimo periodo, due ‘no’ di Connery a produzioni multimilionarie. Rifiutò infatti il ruolo di Gandalf nella saga de Il Signore degli Anelli e quello dell’Architetto in Matrix perché sostenne, in entrambi i casi, di trovarsi di fronte a una sceneggiatura incomprensibile.

Il ritiro arrivò nel 2006. L’utlimo suo ruolo ufficiale fu quello di doppiatore di James Bond nel videogioco Dalla Russia con Amore, ispirato al film del 1963. La chiusura di un cerchio, insomma. Dopo il suo addio alle scene (interrotto brevemente solo nel 2012, quando doppiò il protagonista della serie Sir Billi, da lui prodotta) ha lasciato trasparire pochissimo sulla sua vita privata (i tabloid hanno messo in discussioni le sue condizioni di salute, venendo puntualmente smentiti). C’è da scommettere, nel giorno del suo novantesimo compleanno, che sia estremamente orgoglioso dell’affetto che continua a ricevere dai suoi fan sparsi in tutto il mondo.

Francesco Lucivero

Giornalista pubblicista classe 1986, ho fatto esperienza in diverse redazioni locali pugliesi mettendomi alla prova con il cartaceo, la radio e il web e occupandomi di cronaca, attualità, spettacoli e sport. Dal 2018 mi sono trasferito a Milano per intraprendere con entusiasmo nuove avventure editoriali

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