Quest’anno ricorre il trentesimo anniversario dalla morte di Rudolf Nureyev, celebre ballerino e coreografo sovietico naturalizzato austriaco, che fu uno dei più grandi danzatori del Novecento, del calibro di Nižinskij. Il direttore del Teatro Bolshoi di Mosca ha deciso di censurare il balletto in onore di Nureyev. Come già accaduto sei anni fa, lo spettacolo è stato cancellato a causa della legislazione anti-Lgbt della Russia.
Dopo la sua esibizione parigina nel 1961, Nureyev aveva deciso di non fare ritorno in Russia e chiedere asilo politico in Francia, rinunciando così a un successo internazionale. Il ballerino, nonostante le chiare posizioni del suo Paese d’origine riguardo all’omosessualità, non aveva mai tenuto nascosta la relazione con il collega danese Erik Bruhn.
In suo onore, nel dicembre 2017, il prestigioso Teatro Bolshoi di Mosca era finalmente riuscito a mettere in scena un balletto, interpretato da Vladislav Lantratov e coreografato da Yuri Possokhov, sulle note del compositore Ilya Demutsky. Ma già nel luglio 2017 lo spettacolo era stato improvvisamente cancellato prima ancora del debutto. L’allora ministro della Cultura lo aveva giudicato “propaganda gay“. Il direttore di produzione Kirill Serebrennikov era stato arrestato con l’accusa di appropriazione indebita di oltre un milione di dollari di fondi governativi.
Lo spettacolo ripercorreva la storia di Nureyev, usando come punto di partenza narrativo l’asta dei suoi oggetti personali avvenuta due giorni dopo la sua morte, a 54 anni, a causa dell’AIDS.
In ogni caso, dal gennaio 2021 il balletto non è più stato rappresentato.
Verso la fine del 2022 la Russia aveva rafforzato le sua posizioni contro la comunità Lgbt e quest’anno il direttore del Teatro Bolshoi, Vladimir Urin, ha annunciato la cancellazione dal repertorio del balletto in onore di Nureyev, proprio in occasione del trentesimo anniversario dalla sua scomparsa. Lo spettacolo avrebbe significato “propaganda” di tematiche riguardanti l’omosessualità e il gender.
La legislazione russa anti-Lgbt era iniziata nel 2013, ma inizialmente riguardava solamente la propaganda tra i minori. Ora, invece, si vieta la “promozione di rapporti sessuali non tradizionali” su tutti i canali di comunicazione, dai libri ai social media. Il balletto, in questo senso, promuoverebbe “valori non tradizionali“, come ha sostenuto il direttore del Teatro Bolshoi.
Serebrennikov, regista di cinema, teatro e televisione russi, nonché autore della regia e scenografia del balletto in onore di Nureyev, nel 2022 aveva subito la censura di tutti i suoi spettacoli, dopo aver accusato pubblicamente la Russia del conflitto in Ucraina. In questa occasione, Serebrennikov non ha potuto esimersi dal commentare la vicenda, dichiarando questa legge come criminale.
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