C’è ancora sgomento per la morte di Giulia Tramontano, la 29enne incinta al settimo mese uccisa a Senago, nel milanese. A toglierle la vita è stato il fidanzato Alessandro Impagnatiello, già fermato per omicidio, che ha fatto poi ritrovare il corpo della donna. Come confessato dall’uomo, la giovane sarebbe morta a seguito di alcune coltellate: Impagnatiello avrebbe poi provato a bruciare il corpo, senza però riuscirci, e l’avrebbe per questo nascosto in un lembo di terra dietro ai box di una palazzina in via Monte Rosa, non distante dalla casa in cui vivevano.
Mentre si alzano le voci di protesta da parte di diversi gruppi femministi, della politica e della cittadinanza generale, per la violenza e la crudeltà del gesto, è intervenuta anche la sorella della vittima, Chiara Tramontano. “Noi saremo sempre quel fiore appoggiato alla tua spalla. Vi sorreggeremo entrambi, saremo come nuvole e guarderemo sempre in alto. Io vorrei urlarlo al mondo come mi sento, ma le parole mi muoiono in gola”.
Tramontano ha affidato a Instagram il suo addio alla sorella brutalmente uccisa. Traspaiono il dolore, la disperazione, misti all’impotenza. “Perché io sono morta lentamente in questi cinque giorni. Noi siamo morti. Perché tu non sia mai sola. Siamo venuti con te, per poterlo cullare, abbracciare, toccare. Perché volevo essere la zia più brava di sempre, se me lo avessero concesso. Noi avremmo voluto fare di più per portarti a casa. Ti prego… dimmi: è stato abbastanza? Tu ci hai sentito? Perché noi non sentiamo più nulla“. In una storia, la sorella ha postato una foto di famiglia, dove ha ringraziato tutti coloro che hanno partecipato alle ricerche “dal profondo del cuore di una famiglia distrutta, di fratelli che non hanno avuto la possibilità di cullare il proprio nipote“.
Sull’omicidio è intervenuta anche Letizia Mannella, procuratore aggiunto di Milano che si sta occupando del caso. “Questa vicenda rappresenta ancora una volta l’esito e la tragica conseguenza di atteggiamenti sopportati dalla donna di violenza da parte del suo compagno“. Durante la conferenza stampa sull’omicidio di Tramontano, Mannella ha dichiarato: “Quello che è veramente importante in questa vicenda è che deve insegnare a noi donne di non andare mai all’incontro della spiegazione. È un momento da non vivere mai, perché estremamente pericoloso”.
Per gli inquirenti si tratterebbe di omicidio colposo. “Non abbiamo di fronte soltanto un assassino, ma soprattutto un uomo che ha ucciso la persona che diceva di amare e che portava in grembo il figlio che stava per nascere”, ha dichiarato in merito Iacopo Mannucci Benincasa, comandante provinciale dei carabinieri di Milano. Per la giornata di venerdì 2 giugno è attesa la convadila del fermo.
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