Il finale, si sa, ha sempre il suo peso. Ci sono film, serie tv e libri che a distanza di anni vengono ricordati con delusione per colpa di una chiusura non all’altezza di tutto il resto. Quando si parla di scienza però, non sempre il finale di un esperimento o di una missione è un indice affidabile per valutare il suo buon esito. Al termine del suo test di volo ad alta quota, la nave spaziale Starship SN8 di SpaceX è esplosa, certo, ma prima di finire in mille pezzi ha raggiunto molti degli obiettivi prefissati dall’agenzia spaziale. Non a caso, su Twitter Elon Musk si è dimostrato entusiasta e ha subito scritto “Marte, stiamo arrivando!”.
L’ultimo prototipo della nave spaziale Starship è decollato dalla base di Boca Chica, in Texas, alle 23:45 di mercoledì 9 dicembre. Nel corso del suo volo, durato in tutto sei minuti e 42 secondi, il veicolo ha raggiunto un’altitudine di 12,5 km di altezza. In seguito, come previsto, la navetta ha spento in successione i tre motori a diverse altezze, per poi iniziare la discesa portandosi in assetto planare, ossia parallelo al suolo, tramite le quattro ali di cui era dotata. Poco prima di raggiungere il suolo, i motori sono stati riaccesi con successo, permettendo Starship di rimettersi in verticale (manovra Belly-flop). È in questo momento che sono iniziati i problemi. Secondo la ricostruzione effettuata da Elon Musk, la bassa pressione del serbatoio carburante ha causato un’elevata velocità d’atterraggio, rendendo inutile ogni tentativo di “frenata”. È stato proprio questo imprevisto che ha portato al fallimento dell’atterraggio e all’ormai noto finale “col botto”.
Nei giorni precedenti al volo, lo stesso Elon Musk aveva sottolineato che la possibilità di concludere il test senza intoppi era appena del 30%. Inoltre, far atterrare Starship SN8 in sicurezza era solo uno degli obiettivi della missione. Il volo serviva anche a testare il buon funzionamento dei motori Raptor, delle quattro ali laterali, necessarie per far planare l’astronave durante il rientro in atmosfera, e dei serbatoi. Avendo raggiunto tre obiettivi su quattro, la missione è stata tutt’altro che un fallimento. Ovviamente SpaceX ha tutte le intenzioni di aggiustare il tiro e ottenere risultati ancora migliori con i prossimi prototipi della Starship. SN9 è già pronto, mentre SN10, SN11 e SN12 sono in fase di assemblaggio.
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