Finale col botto per il volo di prova del razzo di SpaceX Starship SN9. L’astronave a forma di proiettile si è schiantata al suolo durante le operazioni di rientro ed è esplosa. Ancora una volta, proprio come nel caso di SN8, il finale sfortunato non equivale a un fallimento totale, ma solo a uno spiacevole imprevisto. Atterraggio a parte, infatti, tutto il resto è andato come previsto, segno evidente che gli sforzi di SpaceX stanno dando i loro frutti. Grazie ai dati raccolti durante i voli di SN8 e SN9, l’azienda di Elon Musk potrà perfezionare i prossimi modelli del razzo, fino a raggiungere il risultato voluto.
Lo svolgimento del volo di prova di Startship SN9
Attorno alle 21:25, Starship SN9 è decollata dalla base di lancio di Boca Chica, in Texas. I tre motori di cui era dotata l’hanno portata fino a circa 10 km di altezza. Dopo questa prima fase, in cui tutto è filato liscio, è iniziata la parte più delicata dell’operazione: il rientro a terra. Come previsto, la nave è scesa in orizzontale, in modo da sfruttare la resistenza aerodinamica per “frenare” in vista dell’atterraggio. Nella fase finale del volo, SpaceX ha provato a effettuare la manovra Belly Flop, necessaria per permettere alla nave di rimettersi in assetto verticale. Proprio come nel caso di SN8, anche stavolta la delicata operazione non è andata per il verso giusto. Secondo una prima ricostruzione, i motori Raptor non si sarebbero accesi, o perlomeno non tutti. SN9 si è così schiantata a terra, esplodendo in seguito all’impatto.
SN10 si prepara al decollo
L’esplosione è avvenuta in tutta sicurezza. A bordo di Starship SN9 non c’era un equipaggio e tutto il personale che ne aveva approntato il decollo si era già messo al riparo prima dello schianto. Nonostante il parziale fallimento, SpaceX non ha alcuna intenzione di arrendersi. Il razzo SN10 è quasi pronto al volo di prova e i dati raccolti da SN9 aumenteranno le sue probabilità di successo.