Scoprire nuove forme di vita al di fuori del sistema solare non è più fantascienza. Lo affermano gli astronomi di Cambridge, dopo aver individuato alcuni pianeti di massa, temperatura e composizione atmosferica simili alla Terra. Tra questi ce ne sono alcuni in particolare ad aver attirato l’attenzione degli studiosi. Otto volte più massicci del nostro pianeta e con un raggio doppio rispetto a quello terrestre, questi pianeti potrebbero ospitare segni di vita. Caldo, coperto di oceani e con un’atmosfera ricca di idrogeno, il mini Nettuno, noto come K2-18b, potrebbe essere uno degli aspiranti pianeti abitabili.
“Hycean planets”, i mini-Nettuno da esplorare
Grandi fino a 2,6 volte la Terra, con temperature atmosferiche che arrivano a quasi 200 gradi, ma ammantati di grandi distese oceaniche, i cosiddetti “Hycean planets” spalancano nuovi mondi da esplorare. La zona abitabile sembra essere molto più ampia rispetto a quella degli esopianeti terresti. Gli studiosi non escludono la possibilità di individuare entro pochi anni segni di vita al di fuori del sistema solare. Hanno già individuato un numero consistente di potenziali “Hycean planets” da osservare con i telescopi di nuova generazione, a partire dal potentissimo James Webb Space Telescope.
Alla ricerca di segni di vita al di fuori del sistema solare
“Se l’esistenza di questi Hyceans planets venisse confermata, ci troveremmo davanti agli oggetti celesti più promettenti per la ricerca di forme di vita”, commenta l’astronomo Raffaele Gratton. “Questo studio ci ricorda ancora una volta che dobbiamo ampliare i nostri orizzonti e non limitarci a cercare pianeti simili a quelli che vediamo nel nostro Sistema solare“, prosegue l’astronomo dell’Osservatorio di Padova dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. E conclude: “La vita potrebbe nascondersi anche su corpi celesti molto diversi che finora non avevamo considerato. In questo caso, non sarebbe neanche poi tanto difficile da trovare”.
Gli studiosi non escludono segni di vita sui lati in ombra
La scoperta di questi esopianeti consente inoltre cercare una gamma più ampia di molecole che possano suggerire la presenza di vita. “Dobbiamo essere aperti a ogni possibilità riguardo ai luoghi dove potremmo trovare la vita e le forme che questa vita potrebbe assumere, dato che la natura continua a sorprenderci in modi inimmaginabili”, spiega Madhusudhan, il principale autore della ricerca. I pianeti “Hycean” vantano infatti un nucleo roccioso che rappresenta almeno il 10% del pianeta, una distesa di acqua che ricopre il 90% della superficie e un’atmosfera ricca di idrogeno. La vita potrebbe dunque celarsi sul lato in ombra dei pianeti, dal momento che la faccia illuminata è potenzialmente troppo calda per essere abitata.