In Italia in questi giorni potrebbe ritornare l’inverno dopo giornate all’insegna della primavera e della siccità effetto, quest’ultima, del cambiamento climatico con il quale anche la Penisola fa i conti, soprattutto al Nord.
Proprio oggi, giovedì 23 marzo, si celebra la Giornata Mondiale della Meteorologia. Giunta quest’anno alla sua 73esima edizione dalla sua istituzione nel 1961 per celebrare la nascita dell’Organizzazione Meteorologia Mondiale (Omm) il 23 marzo del 1950, la ricorrenza si festeggia in Italia e in altri 192 Paesi nel mondo.
Ogni anno il tema è diverso, quest’anno i dibattiti e i convegni che si organizzeranno in diverse città e Università avranno come argomento “Il futuro di tempo, clima e acqua attraverso le generazioni”. Nella Penisola sono diverse le città che hanno organizzato eventi in occasione della Giornata Mondiale della Meteorologia, tra queste Roma con l’Associazione italiana di scienze dell’atmosfera e meteorologia (Aisam) in collaborazione con l’Università La Sapienza, a Messina L’Università degli Studi di Messina insieme al personale del Servizio Meteo del Comando Aeroporto Sigonella dell’Aeronautica Militare Italiana. La Ampro, associazione meteo professionisti, invece, in collaborazione con l’Università degli Studi dell’Aquila, ha organizzato l’evento interamente online e sarà gratuito per i soci.
Un in documento pubblicato in vista della Giornata Mondiale della Meteorologia gli esperti dell’IPCC-ONU, il gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite, hanno confermato che il clima sta cambiando in modo repentino e che abbiamo ancora pochissimo tempo per fermare il drammatico riscaldamento del Pianeta.
Secondo le stime degli esperti, i cambiamenti climatici, in relazione alle “Generazioni”, impatteranno soprattutto la Generazione Y o Millennials, quelli nati dagli anni ‘80 al 2000, con un Riscaldamento Globale sempre più intenso. Già molto prima della fine del secolo, infatti, temperature record di 50 gradi potrebbero essere la norma, non solo in Iraq o in Algeria, Libia, ma anche in Italia. Il rischio è che la temperatura aumenti di di 3-4 gradi entro 50 anni se continueremo ad emettere gas serra al ritmo attuale. Ma lo scenario, avvertono gli esperti, potrebbe anche peggiorare se inquineremo di più. Se invece, tutto il mondo si impegnerà a ridurre la produzione di CO2 e Metano, allora potremmo essere ancora in tempo per fermare questa pesante escalation climatica. Anche recentemente in Italia abbiamo vissuto episodi legati ai cambiamenti climatici, come la siccità estrema, in particolare al Nord, e le ondate di calore estive che sono state sempre più frequenti e lunghe.
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