Hakuto-R, lander spaziale dell’azienda privata giapponese ispace, potrebbe essersi schiantato sulla Luna dopo un duro atterraggio. La start-up nipponica avrebbe così fallito il suo tentativo di diventare la prima azienda privata ad atterrare sul satellite con un lander. L’amministratore delegato e fondatore Takeshi Hakamada ha affermato in una conferenza che l’azienda non si aspetta, al momento, di completare l’allunaggio.
Hakuto significa letteralmente “coniglio bianco” ed è il nome dell’animale che secondo la mitologia giapponese vivrebbe sulla Luna. Il lander era stato lanciato l’11 dicembre del 2022 da Cape Canaveral con un razzo Falcon 9 della SpaceX. Hakuto-R è la prima missione del programma Hakuto della ispace.
Il robot è delle dimensioni di un’automobile, con quattro zampe che sarebbero servite al momento dell’atterraggio, e viaggiava con un piccolo rover degli Emirati Arabi soprannominato Rashid, e con un sistema di intelligenza artificiale dell’azienda canadese Mission Control. In febbraio il veicolo era arrivato a 1,3 milioni di chilometri dalla Terra, la più grande distanza mai raggiunta da un veicolo privato, e il 21 marzo si era immesso in un’orbita circolare, a circa 100 chilometri dal suolo lunare.
Dopo una missione in cui sembrava aver raggiunto tutti gli obiettivi prestabiliti, martedì scorso il lander Hakuto-R ha smesso di mandare segnali e tutti i contatti sono andati perduti. Ciò dimostra come l’atterraggio sul suolo lunare sia un’impresa difficile per dei privati.
Inizialmente il lander aveva suscitato l’entusiasmo dei giapponesi quando era riemerso dall’altra faccia della Luna, a pochi minuti all’allunaggio, facendo partire l’attesa del nuovo segnale che avrebbe sancito il successo della missione. Hakuto-R sarebbe dovuto atterrare sulla Luna alle 18:40 ma dopo 20 minuti ancora non era arrivato nessun segnale, lasciando i giapponesi in trepidazione. L’ultimo segnale era arrivato dal centro di controllo di Tokyo nelle fasi ultime della discesa, quando il veicolo era a 90 metri dal suolo e aveva rallentato raggiungendo i 33 chilometri orari.
Alla fine Takeshi Hakamada ha parlato in diretta video, dando la brutta notizia e assicurando che l’ispace avrebbe continuato i suoi “sforzi per le missioni future”.
Il successo della missione avrebbe costituito un record per l’azienda privata nipponica ispace, perché avrebbe portato per la prima volta sul suolo lunare un privato e avrebbe fatto del Giappone la quarta nazione a realizzare un allunaggio. Ad oggi ci sono riuscite solo le agenzie spaziali di tre paesi: quella dell’ex Unione Sovietica, la NASA (Stati Uniti) e la CNSA (Cina).
Prima del Giappone, anche Israele aveva fallito un allunaggio. Proprio quattro anni fa, l’11 aprile 2019, il lander israeliano Beresheet, delle Israel Aerospace Industries non era riuscito ad allunare a causa di problemi al motore principale e a uno dei sistemi di navigazione inerziale. La missione aveva il compito di svolgere alcune rilevazioni sulla Luna. Anche quella volta l’allunaggio sembrava ormai vicinissimo, quando il centro di controllo della missione ha perso i contatti con il veicolo, che precipitò sul suolo lunare.
Giovedì scorso invece, poco dopo il lancio un prototipo di Starship, è esplosa a Boca Chica, in Texas, l’enorme astronave progettata dalla società spaziale privata statunitense SpaceX, che dovrà essere impiegata per il primo allunaggio con equipaggio del programma lunare Artemis (previsto non prima della fine del 2025).
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