Elon Musk ha dimostrato più volte di essere un uomo ambizioso e capace di battere strade inesplorate pur di raggiungere i suoi obiettivi. Un’altra qualità che non gli manca è la schiettezza: quando deve dire qualcosa evita sempre di usare troppi giri di parole. Non stupisce troppo, dunque, che in un’intervista con Peter Diamandis, co-fondatore della X Prize Foundation, abbia dichiarato che le prime persone che viaggeranno verso Marte potrebbero perdere la vita. A far discutere non sono tanto le parole usate, dopotutto i rischi di una missione verso il pianeta rosso sono ben noti alla comunità scientifica, quanto il tono usato. Musk e l’intervistatore, infatti, hanno scherzato sull’argomento e si sono “divertiti” a ipotizzare gli esisti catastrofici dei primi viaggi verso Marte.
Elon Musk promette “un’avventura gloriosa”
“Il viaggio sarà scomodo e probabilmente il cibo non sarà un granché. Saranno missioni dure e pericolose e non è detto che turni torneranno vivi”, ha dichiarato Musk. Tuttavia sarà “un’avventura gloriosa e un’esperienza spettacolare”, ha poi aggiunto. Il fondatore di SpaceX prevede di mandare almeno un milione di persone sul pianeta rosso entro il 2050, lanciando tre razzi Starship ogni giorno. La missione, nonostante i rischi, potrebbe rappresentare anche un’opportunità. Musk ritiene, infatti, che si potranno creare numerosi posti di lavoro sul pianeta rosso.
L’ultimo successo di SpaceX
In attesa delle future missioni su Marte, SpaceX sta continuando a fare dei progressi nei viaggi verso la Stazione Spaziale Internazionale. Il 23 aprile la compagnia ha lanciato con successo un razzo Falcon 9, che ha portato in orbita la capsula Crew Dragon con a bordo quattro astronauti: Shane Kimbrough e Megan McArthur della Nasa, Akihiko Hoshide della Jaxa e Thomas Pesquet dell’Agenzia spaziale europea (Esa). La missione si è conclusa nel migliore dei modi e ha rappresentato un importante passo avanti. Per la prima volta, infatti, la società di Elon Musk ha portato a termine un volo utilizzando una navetta riciclata, ossia già utilizzata in una missione precedente.