Nel 2022 un asteroide potrebbe avvicinarsi alla Terra. Il suo nome è 2009 JF1 ed è stato classificato dalla Nasa come Near Earth Object (Neo). Con questo termine si indicano gli oggetti del Sistema Solare la cui orbita può intersecare quella della Terra. Si tratta di corpi celesti con un perielio (la distanza minima dal Sole) di 1,3 Unità Astronomiche, ossia poco meno di 200 milioni di chilometri. 2009 JF1, che ha un diametro di circa 130 metri ed è stato scoperto dieci anni fa, non fa parte dei Phas (potentiallly hazardous asteroid), ovvero gli asteroidi potenzialmente pericolosi. Il rischio di un eventuale impatto con la Terra, infatti, è remotissimo, pari appena allo 0,026%.
Secondo le stime degli esperti, l’asteroide 2009 JF1 dovrebbe effettuare il suo passaggio più “ravvicinato” alla Terra il 6 maggio 2022. Per sicurezza, la Nasa sta monitorando il corpo celeste tramite il sistema Sentry e calcolando il rischio di impatto con la Terra in base a fattori come la dimensione, la velocità e l’orbita in relazione alla distanza dal Sistema Solare. Come già detto, le probabilità che l’asteroide raggiunga il pianeta sono estremamente ridotte. Le stime dell’Agenzia spaziale europea (Esa), indicano che la distanza minima che 2009 JF1 potrebbe raggiungere è di 0.0000172 Unità Astronomiche (2.500 chilometri), entro maggio del 2022. Per avere un metro di paragone, ricordiamo che la distanza esistente tra la Terra e la Luna è di 384.400 chilometri. Come spiegato dalla Nasa, alcuni asteroidi e comete seguono delle orbite che li portano a trovarsi più vicini al Sole e, di conseguenza, anche alla Terra.
Oltre a 2009 JF1, la Nasa ha individuato altri asteroidi che in futuro potrebbero collidere con la Terra. Uno dei più noti è 101955 Bennu (1999 RQ36), che negli ultimi due anni è stato esplorato dalla sonda Osiris Rex della Nasa. I campioni raccolti nell’ambito di questa missione dovrebbero essere riportati sulla Terra il 24 settembre 2023. La loro analisi potrebbe consentire alla comunità scientifica di ottenere preziose informazioni sulla composizione dell’asteroide. Nel 2009, l’astronomo italiano Andrea Milani ha individuato otto potenziali impatti di Bennu con la Terra tra il 2169 e il 2199.
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