Nella notte tra il 10 e l’11 aprile è tornato a eruttare il vulcano indonesiano Krakatoa, conosciuto anche come Krakatau. Una colonna di fumo e di cenere è volata per diversi chilometri nell’aria, per poi piovere dal cielo, con un boato che è stato avvertito a grande distanza. Grande paura per gli abitanti dei territori limitrofi, che hanno espresso tutto il loro timore su Twitter.
“Per favore, smetti di fare quel rumore in forte espansione e vai a letto, Anak Krakatau. È tardi e abbiamo già molte altre cose di cui preoccuparci”. Mentre un altro utente ha testimoniato: “Vivo a Bogor e riesco a sentire i rumori così chiari come tutti gli altri. Sembra un incubo. Krakatau sta scoppiando senza sosta da due ore”.
Vulcano Krakatoa: un’altra emergenza dopo il Coronavirus
Una doppia preoccupazione per il popolo dell’Indonesia. Visto che se, oltre all’epidemia di Coronavirus, c’è stata anche l’esplosione di un vulcano che era spento da quasi ben 140 anni. L’ultima eruzione del Krakatoa, infatti, risale al 1883. All’epoca l’esplosione fu talmente forte dal provocare uno tsunami alto 42 metri che fu fatale per ben 36.000 indonesiani. A riportare i dettagli dell’eruzione ci ha pensato Volcano Discovery. Secondo il sito specializzato, infatti, si tratta di una grandissima eruzione magmatica, la più grande mai vista dal 2018. Un’esplosione improvvisa e inaspettata, specie dopo un silenzio durato per 137 anni, il boato che ha preoccupato gli abitanti del territorio.
Sul proprio sito, Volcano Discovery ha annunciato come la webcam sull’isola di Anak Krakatau abbia mostrato una colata di lava proveniente dal vulcano. Secondo un inviato di CNN Indonesia, le restrizioni al traffico causate dal Coronavirus hanno reso ancora più facile ascoltare i rumori del vulcano. Magma Indonesia, infine, ha affermato che “il fumo del cratere principale è grigio e nero con intensità da moderata a densa a circa 200-500 metri dalla cima”.