Una violenta ondata di maltempo sta colpendo in queste ore la Liguria causando esondazioni ed allagamenti in provincia di Savona. Mentre la Protezione Civile prolunga lo stato di allerta rossa almeno fino alle 6 di martedì mattina, Coldiretti lancia un appello urgente per salvare la vendemmia in pieno svolgimento.
A causa della violenta ondata di maltempo, la vendemmia è a rischio in molte regioni, specialmente in Liguria, già provata da una significativa siccità. Per combattere la siccità, “la pioggia deve durare a lungo, essere costante e non troppo intensa“, spiega Coldiretti. Quando si manifestano temporali di eccezionale forza, il terreno non riesce ad assorbire l’acqua. Le conseguenze sono frane e smottamenti, specialmente in quei 7525 comuni italiani, dove il rischio di frane o alluvioni è elevato.
“Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma“, spiega Coldiretti. La tendenza alla tropicalizzazione si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi e intense. Tutti eventi “che compromettono anche le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio“, sottolinea Coldiretti.
Perdite importanti si registrano specialmente nella produzione agricola con danni a strutture e infrastrutture nelle campagne. Per affrontare i danni dei cambiamenti climatici, “servono interventi strutturali e strumenti di gestione del rischio sempre più avanzati, efficaci e con meno burocrazia“. Così Coldiretti sulla necessità di salvaguardare vendemmia e agricoltura durante le ondate di maltempo che, sempre più di frequente, si abbattono sulla penisola.
Preoccupa anche il progressivo innalzamento delle temperature con effetti visibili sulle coltivazioni e sull’innalzamento del livello del mare. La tendenza al surriscaldamento è ormai strutturale in Italia dove la classifica degli anni più caldi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo periodo. “Gli effetti si sono già fatti sentire con il divampare degli incendi e una drastica riduzione dei ghiacciai”, spiega Coldiretti. “Il 2021 si classifica fino ad ora al decimo posto in Italia tra i più caldi dal 1800”, è quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sui dati Isac Cnr relativi ai primi otto mesi del 2021, in occasione della pre-Cop26.
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