Gli esseri umani e il cambiamento climatico hanno trasformato 10 delle foreste più protette del mondo in emettitori netti di carbonio negli ultimi 20 anni, secondo un nuovo rapporto. Questo è quanto emerge da uno studio dell’UNESCO, in particolare del World Resources Institute e dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN). Fenomeni come il disboscamento, la deforestazione e gli incendi boschivi hanno fatto sì che le foreste rilasciassero più carbonio nell’aria di quanto immagazzinassero.
Alcune delle foreste più iconiche emettono più C02 di quanto ne assorbano
Tra le foreste che contribuiscono alle emissioni c’erano la foresta pluviale di Sumatra, il Parco Kinabalu nel Borneo e le Blue Mountains in Australia. Ma anche lo Yosemite e il Grand Canyon negli Stati Uniti sono emettitori netti di C02.
“La nostra scoperta che anche alcune delle foreste più iconiche e meglio protette, come quelle che si trovano nei siti del patrimonio mondiale, possono effettivamente contribuire al cambiamento climatico. Si tratta di una scoperta allarmante e porta alla luce la prova della gravità di questa emergenza climatica“, ha affermato Tales Carvalho Resende, coautore del rapporto.
I ricercatori hanno utilizzato la mappatura satellitare globale con monitoraggio a livello del suolo. In questo modo hanno potuto stimare il carbonio lordo e netto assorbito ed emesso dalle foreste tra il 2001 e il 2020.
Hanno scoperto che, nel complesso, le foreste del Patrimonio Mondiale hanno assorbito l’equivalente di circa 190 milioni di tonnellate di anidride carbonica dall’atmosfera ogni anno. Questo equivale a circa la metà delle emissioni annuali del Regno Unito da combustibili fossili.
Ma hanno anche scoperto che alcuni siti hanno mostrato picchi o chiare traiettorie verso l’alto nelle emissioni di C02.
L’importanza delle foreste nella lotta al cambiamento climatico
“Le foreste svolgono un ruolo fondamentale nella mitigazione dei cambiamenti climatici“, ha affermato Resende. “Tutte le foreste dovrebbero essere risorse nella lotta ai cambiamenti climatici”.
Ci sono 257 foreste Patrimonio dell’Umanità in tutto il mondo. Unite coprono un’area combinata di 69 milioni di ettari, circa il doppio della dimensione della Germania. Rappresentando alcuni degli ecosistemi più ricchi di biodiversità del mondo.
Non solo assorbono l’anidride carbonica dall’atmosfera, ma immagazzinano anche notevoli quantità di carbonio, circa 13 miliardi di tonnellate.
I ricercatori hanno avvertito che la continua frammentazione e degrado del paesaggio a causa dell’attività umana potrebbe portare a incendi più frequenti e intensi legati al clima. Esortando i governi a rafforzare la protezione e migliorare la gestione del territorio nei siti del patrimonio mondiale, così come nelle aree circostanti.
“Proteggere i siti del Patrimonio Mondiale dall’escalation di minacce sarà fondamentale per la nostra capacità collettiva di affrontare il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità“, ha affermato in una nota Tim Badman, Direttore del Programma del Patrimonio Mondiale dell’IUCN.