Quali sono i paesi maggiormente responsabili del cambiamento climatico? Lo rivela un’analisi condotta da Carbon Brief delle emissioni di anidride carbonica dal 1850 a oggi, a meno di un mese dall’inizio del vertice sul clima Cop26 delle Nazioni Unite che si terrà a Glasgow.
Sul gradino più alto del podio vi sono gli Stati Uniti, seguiti da Cina e Russia. Al quarto posto il Brasile. Il Regno Unito è ottavo e il Canada è decimo. Per trovare l’Italia bisogna scendere alla diciannovesima posizione, dopo Thailandia e Polonia. Sono queste le nazioni maggiormente responsabili del cambiamento climatico. È infatti la quantità cumulativa di CO2, intrappolata per secoli nell’atmosfera, a incidere sul riscaldamento globale.
Le emissioni storiche sono alla base delle rivendicazioni di giustizia climatica avanzate dalle nazioni in via di sviluppo, insieme alla disparità di ricchezza delle nazioni. Secondo le nazioni in via di sviluppo, i paesi che si sono arricchiti con i combustibili fossili hanno una maggiore responsabilità di agire e fornire finanziamenti per lo sviluppo a basse emissioni di CO2. Tra questi, un ruolo di primo piano è occupato dal Regno Unito, come ha ammesso il primo ministro, Boris Johnson, in un discorso alle Nazioni Unite, a settembre.
Per la prima volta, l’analisi condotta da Carbon Brie include anche le emissioni derivanti dalla distruzione delle foreste e altri cambiamenti, insieme ai combustibili fossili e alla produzione di cemento. I nuovi criteri spingono Brasile e Indonesia nella top dieci dei paesi inquinanti, mentre non compaiono, se si considerano solo le emissioni di combustibili fossili.
L’analisi del Carbon Brief mostra che circa l’85% delle emissioni cumulative di Stati Uniti e Cina derivano dalla combustione di combustibili fossili e il 15% dalla deforestazione, contrariamente a Brasile e Indonesia. L’Indonesia ha compiuto alcuni progressi nell’arrestare l’abbattimento degli alberi, mentre in Brasile c’è stato un peggioramento sotto l’attuale presidente, Jair Bolsonaro. L’inclusione delle emissioni di deforestazione spinge anche l’Australia dal 16° al 13° posto.
Alla luce del quadro delineato, Usa, Regno Unito e Canada hanno promesso tagli più radicali delle emissioni di CO2 prima della Cop26. Gli Usa hanno annunciato che raddoppieranno il loro contributo finanziario per il clima alle nazioni in via di sviluppo. Cina e India devono ancora assumere nuovi impegni, mentre Brasile, Indonesia e Giappone non intendono fissare nuovi obiettivi rispetto ai precedenti.
“Esiste un collegamento diretto tra i 2.500 miliardi di tonnellate di CO2 pompate nell’atmosfera dal 1850 e gli 1,2°C di riscaldamento che stiamo già sperimentando“, ha affermato Simon Evans di Carbon Brief. Si unisce anche la voce di Mohamed Nasheed, ambasciatore del Climate Vulnerable Forum (CVF). “Questa nuova analisi chiarisce dove sta la responsabilità: principalmente con gli Stati Uniti, ma ultimamente anche con Cina e Russia“, ha dichiarato Mohamed Nasheed.
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