Con il termine ecocidio si indica il danneggiamento e la distruzione volontaria degli ecosistemi. Si parla, inoltre, di “atti illeciti o sconsiderati commessi con la consapevolezza che esiste una sostanziale probabilità di causare danni gravi, diffusi o di lunga durata all’ambiente”. Ad aprile, il Parlamento europeo ha chiesto all’Unione europea di riconoscere l’ecocidio come reato, compiendo un passo avanti significativo. Tuttavia, fino a quando tutti i Paesi membri non attueranno la decisione sarà impossibile parlare di una vera svolta a livello internazionale.
Le possibili implicazioni della decisone del Parlamento europeo
“È tempestivo e del tutto appropriato che il Parlamento europeo sostenga l’inclusione dei reati a livello di ecocidio nella revisione della direttiva sulla protezione dell’ambiente attraverso il diritto penale”, aveva commentato ad aprile Jojo Metha, direttrice esecutiva della campagna Stop genocide international, che da anni si batte per il riconoscimento del reato di ecocidio.
“Crediamo che questo passo possa segnare una svolta storica nel nostro rapporto con il pianeta. Il Parlamento europeo ha oggi dimostrato leadership, lungimiranza e una reale solidarietà con le numerose nazioni e comunità vulnerabili che subiscono gli effetti dell’ecocidio. Confidiamo nel fatto che tutte le istituzioni dell’Unione europea riconoscano questo testo per il dono che rappresenta, accogliendolo nel diritto europeo”, aveva aggiunto.
Alcuni esempi di ecocidio
Per comprendere meglio in cosa consiste l’ecocidio, è opportuno fare alcuni esempi. Secondo l’associazione Stop Ecocidio Italia, commette questo reato chi porta avanti come la pesca a strascico in acque profonde, che distrugge interi ecosistemi dragando il fondo dell’oceano. Per quanto riguarda le fuoriuscite di petrolio dalle navi che lo trasportano, alcune possono essere classificate come incidenti, ma in altri casi dipendono da errori che si sarebbero potuti evitare o da altri problemi imputabili alla negligenza umana. Questi eventi, il più famoso dei quali è quello della Deepwater Horizon (avvenuto nel 2010), possono devastare interi ecosistemi e rimediare ai danni causati è tutt’altro che economico. Anche nel caso dell’inquinamento da plastica è possibile palare di ecocidio, soprattutto ora che la consapevolezza sul tema è aumentata di molto e sono state trovare varie alternative al materiale inquinante.
La deforestazione rappresenta una delle più grandi minacce alla biodiversità e al clima della Terra. Nel corso degli ultimi 30 anni, l’Amazzonia ha subito in modo massiccio le azioni dell’uomo, perdendo una superficie di foresta tropicale pari a 12mila kmq all’anno. Gli alberi sono stati abbattuti in modo indiscriminato per ottenere olio di palma e legno e fare spazio ad allevamenti, campi da coltivare, siti per la trivellazione.