Il clima bollente chiude un 2021 anomalo che si classifica in Italia al nono posto tra i più caldi dal 1800 con una temperatura superiore di ben 0,74 gradi rispetto alla media storica.
E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr relativi ai primi undici mesi dell’anno.
In Italia clima impazzito: 6 eventi estremi al giorno
Sono gli effetti del cambiamento climatico con l’eccezionalità degli eventi atmosferici che è ormai diventata la norma anche in Italia. Come sottolinea la Coldiretti – si sono contati anche quasi sei eventi estremi al giorno lungo la Penisola secondo la banca dati dell’European Severe Weather Database (Eswd).
Siamo di fronte ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi meteo violenti.
La tendenza al surriscaldamento è ormai strutturale dove la classifica degli anni più caldi negli ultimi due secoli in Italia si concentra negli ultimi anni. Gli effetti si sono già fatti sentire con il divampare degli incendi e una drastica riduzione dei ghiacciai. A preoccupare – continua la Coldiretti – è anche l’innalzamento dei livelli del mare che secondo lo studio dell’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) farà crescere il livello del Mediterraneo di 20 centimetri entro il 2050. Con punte di 82 centimetri nella zona della laguna di Venezia, con effetti devastanti per la città.
Agricoltura: crollo dei raccolti e oltre 2 mld di danni
L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici. Il clima impazzito in Italia ha causato un crollo dei raccolti che vanno dal 25% per il riso al 10 % per il grano, dal 15% per la frutta al 9% per il vino.
Il risultato è un conto dei danni nelle campagne stimato dalla Coldiretti in oltre 2 miliardi. Questo a causa di un inverno bollente, il gelo in primavera ed un’estate divisa tra caldo africano, siccità e violenti temporali. Mentre l’emergenza Covid ha destabilizzato i mercati internazionali.
E’ stato un anno nero per i prodotti della Dieta Mediterranea come la frutta italiana con il clima che – sottolinea la Coldiretti – ha prima danneggiato le fioriture e poi i frutti con i raccolti Made in Italy che sono scesi al minimo da inizio secolo.