La campagna vaccinale italiana vede ancora oltre 3 milioni di over 50 che non hanno ancora ricevuto nemmeno la prima dose. Un vuoto ancora da colmare che si andrà a sovrapporre all’inizio delle somministrazioni della terza dose di vaccino anti Covid. Somministrazioni ormai urgenti secondo il governo Draghi a fronte dei dati che emergono dalle ricerche scientifiche sul calo di protezione a distanza di circa sei mesi dall’ultima dose. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha annunciato a margine del G20 di Roma sulla Salute che la campagna per i richiami partirà da subito a settembre.
Ci sarà una variazione rispetto alla prima campagna dello scorso anno. I primi a ricevere il richiamo saranno i pazienti fragili, innanzitutto quelli oncologici e chi ha ricevuto un trapianto. Subito dopo sarà il turno degli over 80 e degli ospiti delle Rsa. In seguito gli operatori sanitari: dagli ospedalieri in poi.
A cosa serve la terza dose di vaccino
La terza dose di vaccino servirà a queste categorie per riattivare e portare a livelli più alti la soglia di risposta immunitaria contro il virus. Questo perché a 6-7 mesi di distanza dalla fine del primo ciclo vaccinale, in particolare nei soggetti più fragili e a rischio, la memoria immunitaria si abbassa. Pertanto si richiede un “boost” (una spinta) a riattivarsi a pieno contro il Coronavirus e le sue varianti. In ogni caso si attende il via libera dell’Ema prima di agire. L’Agenzia europea del farmaco, che darà il proprio parere “a tempo debito” (presumibilmente entro la fine del mese) sulla terza dose del vaccino, per fornire indicazioni chiare e precise sulle procedure da seguire.
E mentre si attende il parere dell’Ema, gli esperti del Ministero della Salute sono già al lavoro per definire i nuovi criteri. Criteri che delineeranno le platee che necessitano con maggiore priorità la terza dose di vaccino. Cambieranno, in parte, le categorie di persone per cui la vaccinoprofilassi era altamente “prioritaria”. Così come descritto nelle “Raccomandazioni sui gruppi target della vaccinazione” dello scorso marzo. Dal Ministero della Salute fanno sapere che l’elenco delle persone che riceveranno con priorità la terza dose sarà “ridefinito”. Ma non è ancora chiaro in che misura.
Il calendario dei richiami
Dai mesi di settembre e ottobre si dovrebbe iniziare dai pazienti oncologici, immunodepressi (o in cura con farmaci immunosoprressori), persone sottoposte a trapianto d’organo o di cellule staminali e dializzati. Complessivamente questa platea dovrebbe attestarsi intorno al mezzo milione di persone.
Subito dopo, a cavallo tra il dicembre 2021 e il gennaio 2022, sarà la volta della terza dose di richiamo dei cosiddetti pazienti fragili. Questa platea comprende anziani over 80 e ospiti delle Rsa, per un totale di oltre 4,5 milioni di persone.
In terza battuta, da gennaio e febbraio 2022, saranno sottoposti a terza dose tutti gli operatori medici e socio-sanitari che ormai hanno concluso il primo ciclo vaccinale da oltre sei mesi e la cui risposta immunitaria al virus si è ridotta nel corso dei mesi e va rinforzata, per un totale di quasi 2 milioni di persone.
Nel secondo trimestre del 2022 si tornerà a seguire il criterio anagrafico
Queste sono le tre categorie che nel corso dei prossimi quattro o cinque mesi dovrebbero rientrare nelle platee con elevata priorità di accesso alla terza dose di vaccinoprofilassi. Dopodiché, verso marzo del 2022, le platee che potranno accedere alla terza dose di vaccino dovrebbero tornare a seguire il criterio anagrafico, per età decrescente e per patologie che potrebbero essere state inizialmente escluse dalla nuova definizione di paziente fragile. In tutti i casi, le terze dosi di richiamo verranno fatte con vaccini a mRna, ossia Pfizer e Moderna.