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SALUTE

Vaccino, Pfizer consiglia di fare la seconda dose dopo 21 giorni

Seguendo le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico (Cts), la Regione Lazio ha stabilito che da lunedì 17 maggio in poi i richiami del vaccino di Pfizer saranno eseguiti dopo 35 giorni dalla somministrazione della prima dose. Finora ciò avveniva a 21 giorni di distanza dalla prima inoculazione, come previsto dal bugiardino del siero. Commentando questa scelta, Valeria Marino, il direttore medico di Pfizer Italia ha dichiarato che “il vaccino è stato studiato per una seconda somministrazione a 21 giorni. Non disponiamo di dati su un range più lungo di somministrazione, se non nelle osservazioni di vita reale, come è stato fatto in Uk. È una valutazione del Cts che ha delle sue basi, osserveremo quello che succede. Come Pfizer dico però di attenersi a quello che è emerso dagli studi scientifici, quindi la somministrazione a 21 giorni, perché questo garantisce i risultati che hanno permesso l’autorizzazione”, ha spiegato a Sky TG24.

Pfizer: “La terza dose potrebbe non essere necessaria”

Dobbiamo ancora studiare la necessità della terza dose”, ha aggiunto Marino. “Abbiamo i dati che dimostrano la copertura immunitaria a sei mesi, dobbiamo osservare i successivi sei mesi. Potrebbe essere possibile una terza dose, ma forse anche non necessaria, a meno che non intervengano eventuali varianti, in quel caso una dose ‘buster’ potrebbe essere utile. Sul vaccino annuale bisogna essere molto cauti, potrebbe essere necessario entro l’anno o magari entro due”, ha spiegato. Il direttore medico di Pfizer Italia ha poi ricordato come “gli studi dimostrino l’efficacia del vaccino sulle varianti, i particolare la sudafricana. Vale lo stesso su quella brasiliana. Possiamo sicuramente affermare l’efficacia dei vaccini nei loro confronti. L’allarmismo è più relativo alla capacità di diffusione”.

Proseguono i lavori sul farmaco anti-Covid

Marino ha rivelato che Pfizer è anche al lavoro su “un inibitore delle proteasi, un farmaco che blocchi la riproduzione del virus. Siamo ancora nella fase uno, stiamo cercando il dosaggio giusto. E così come si è andati veloci nella scoperta del vaccino possiamo farlo anche nella sperimentazione. I tempi della ricerca non sono mai certi. L’ipotesi è che i trial possano finire entro l’anno, poi si vedrà”.

Alessandro Bolzani

Cresciuto a pane e libri, nutro da sempre una profonda passione per la scrittura e il mondo dei media. Dal 2018 sono redattore (o copywriter, come dicono quelli bravi) per alcuni grandi editori italiani occupandomi principalmente di salute e benessere, scienze e tecnologia. Nel 2019 ho debuttato come autore con il romanzo urban fantasy "I guardiani dei parchi", edito da Genesis Publishing.

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