Il vaccino anti-Covid di AstraZeneca è efficace contro la variante sudafricana del coronavirus? Secondo un nuovo studio dell’Università del Witwatersrand (Sudafrica) e dell’Università di Oxford, coordinato dal medico Shabir Madhi, il farmaco non funzionerebbe nei casi lievi e moderati. La ricerca, tuttavia, non ha permesso di indagare l’efficacia del vaccino contro le infezioni più gravi. I 2026 partecipanti, infatti, avevano un’età media di 31 anni e non rappresentavano il gruppo demografico più a rischio di sintomi gravi del virus.
Una parziale rassicurazione arriva da Sarah Gilbert, docente dell’Università di Oxford e principale sviluppatrice del vaccino di AstraZeneca. Secondo la professoressa, infatti, il farmaco dovrebbe comunque proteggere dai contagi con sintomi gravi. Inoltre, entro la fine dell’anno dovrebbe essere messa a punto una versione modificata del vaccino (nota come 501.V2 o B.1.351), più efficace contro la variante sudafricana del coronavirus.
Le autorità sanitarie del Sudafrica hanno sospeso il lancio del vaccino di Oxford-AstraZeneca a causa dei “risultati deludenti” ottenuti finora. Come spiegato dagli scienziati locali, nel Paese la variante del coronavirus rappresenta il 90% dei nuovi casi.
“I cittadini devono avere fiducia nel vaccino di Oxford-AstraZeneca, nonostante le evidenze scientifiche che indicherebbero una sua minore efficacia contro la variante sudafricana del coronavirus”. A dirlo, sulle pagine del Telegraph, è di Nadhim Zahawi, sottosegretario responsabile per la campagna di vaccinazione nel Regno Unito. Secondo l’esperto i vaccini utilizzati in Gran Bretagna “funzionano bene contro le varianti del Covid-19 diffuse nel Paese”.
Piero Di Lorenzo, l’amministratore delegato dell’Irbm di Pomezia, ha fatto notare che “in merito all’efficacia del 62% del vaccino e la raccomandazione di usarlo per gli under 65, AstraZeneca ha concluso altre sperimentazioni che dimostrano un’efficacia del 76% con una dose, che sale all’82% con la seconda dose dopo tre mesi, con punte del 92%”. Maggiori chiarimenti sulla questione dovrebbero arrivare in seguito a una rivalutazione dell’Ema (l’agenzia europea del farmaco). Ieri, domenica 7 febbraio sono arrivate in Italia 250mila dosi del vaccino. “Entro il 14 ne arriveranno altre 350mila ed entro il 25 circa 700mila” ha sottolineato Di Lorenzo.
Parlando della sperimentazione del vaccino di Oxford-AstraZeneca, Di Lorenzo ha sottolineato che “è stata fatta in Inghilterra, in Brasile, in Sudafrica e negli Stati Uniti con risultati difficili da paragonare. Il famoso errore della mezza dose fu un disguido rilevato dopo tre giorni e trasformato in un ulteriore protocollo, con mezza dose e una dose intera dopo un mese, che ha dato un’efficacia del 91%”.
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