Campagna vaccinale, il piano per i giovani: a che punto siamo

I giovani, in questa nuova fase della pandemia e dell’emergenza sanitaria, sono i “protagonisti” della campagna vaccinale. L’obiettivo generale è quello di arrivare all’immunità di gregge, ovvero l’80% della popolazione vaccinata, entro fine settembre.

Corsie preferenziali per i giovani: vaccino senza prenotazione

Un obiettivo importante anche dal punto di vista della scuola. Infatti, un altro traguardo sarebbe quello di riportare la scuola in presenza da subito. Per questo motivo il commissario straordinario per l’emergenza, Francesco Figliuolo, ha ideato un nuovo piano per coinvolgere la fascia d’età 12 – 19 anni. Tra le diverse iniziative per coinvolgere i giovani c’è anche quella di una “corsia preferenziale” agli hub vaccinali, per la somministrazione delle dosi senza prenotazione.

“Coinvolgere i giovani anche in modo attivo e mirato, con iniziative come le corsie preferenziali presso gli hub senza prenotazione e attraverso figure importanti, come i medici di base, i pediatri di libera scelta e i farmacisti“. A dirlo è il generale Figliuolo, spiegando in che modo avverrà il coinvolgimento degli under 30 nella campagna vaccinale.

I numeri della campagna vaccinale under 30

L’Italia, come spiegato dal generale Figliuolo, sta portando avanti con successo la campagna vaccinale rivolta ai più giovani. Infatti, come emerso da un rilevamento effettuato dal Financial Times, l’Italia è “terza nel mondo per vaccinazioni ai giovani di età compresa tra i 12 e i 18 anni. Inoltre, il commissario per l’emergenza straordinaria ha spiegato che la disponibilità dei vaccini crescrerà da dopo Ferragosto grazie “all’azione del presidente Draghi in ambito europeo”. Inoltre, nonostante le vacanze, gli under 30 continuano a vaccinarsi e continua a crescere il numero delle somministrazioni.

Ad oggi, secondo il report pubblicato sul sito del Governo, nella fascia d’età 12 – 19 anni il 38,57% ha ricevuto la prima dose, mentre il 21,85% ha completato la vaccinazione. Numeri più alti per la fascia 20 – 29 anni, dove più del 60% dei soggetti ha ricevuto la prima dose di vaccino e 45,75% ha ricevuto entrambe le dosi.

Il rientro a scuola: obiettivo in presenza da subito, anche in università

Il rientro a scuola a settembre è “assolutamente necessario. A dirlo è il Comitato tecnico scientifico per cui la didattica in presenza ha la priorità, soprattutto dopo gli ultimi due anni accademici, passati dai ragazzi soprattutto in Dad, con pochissime lezioni in presenza.

Nel decreto, approvato dal Governo lo scorso 5 agosto, si fa riferimento a diversi aspetti legati al rientro a scuola. A settembre si tornerà in presenza e rimarrà l‘obbligo di indossare la mascherina. Ci potrà però essere una deroga, nel caso in cui tutti gli studenti siano vaccinati o guariti da Covid-19.

La novità più importante riguarda il Green pass. Infatti, da settembre scatterà l’obbligo per il personale scolastico. Discorso simile anche per le università, dove si tornerà in presenza, ma la certificazione verde verrà richiesta anche agli studenti.

Ci impegniamo a lavorare con tutte le energie di cui disponiamo perché la scuola possa riaprire in sicurezza e in presenza nel mese di settembre“. A dirlo è Roberto Speranza, ministro della Salute, al termine del Consiglio dei ministri. “Con questa norma disponiamo il green pass obbligatorio per l’ingresso a scuola per tutto il personale scolastico. La stessa misura è disposta anche per l’università, che ha pagato il prezzo nell’anno passato di chiusure e dad“.

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